Educazione al consumo: Marina D’Amato spiega perché ci siamo persi i bambini. Una iniziativa di Coop Consumatori Nordest

Educazione al consumo: Marina D’Amato spiega perché ci siamo persi i bambini. Una iniziativa di Coop Consumatori Nordest

Come sempre è una questione di scelte. Ancora una volta Coop mette al centro l’educazione al consumo, la lettura dei giorni nostri attraverso i comportamenti d’acquisto. E lo fa con Marina D’Amato, esperta nazionale sui temi dell’infanzia e dell’educazione al consumo che già in passato ha collaborato con Coop.

Venerdì 7 novembre nell’Aula Magna “Manodori” dell’Università di Modena e Reggio, alle ore 10.00 la professoressa terrà una Lectio Magistralis. Nuovi paradigmi dell’immaginario: la vendita della fantasia, analisi del fenomeno della vendita degli eroi protagonisti delle storie, media education e l’educazione al consumo consapevole ai giorni nostri. Con Marina D’Amato, Rita Bertozzi, sociologa dei processi culturali e comunicativi, ricercatrice presso il Dipartimento di Educazione e Scienze umane e Claudio Toso, direttore soci Coop Consumatori Nordest.

Coop Consumatori Nordest ha chiesto a Marina D’amato, da sempre attenta osservatrice dei costumi sociali e delle mutazioni educative sia in ambito comunicativo che socio pedagogico, di mettere a disposizione degli studenti una lezione magistrale per sollecitare e produrre nuove consapevolezze educative e consumieristiche. La consapevolezza delle scelte fatte: un obiettivo importante per tutti al centro dell’incontro. Nel suo ultimo libro edito da Laterza “Ci siamo persi i bambini”, Marina D’Amato descrive una pericolosa inversione di ruoli.

Parla di figli che fanno le stesse cose degli adulti, si vestono come loro, guardano la tv, giocano con i videogiochi, navigano su Internet, praticano gli stessi sport, parlano con un uguale numero di vocaboli, usano gli stessi gesti e hanno pochi giocattoli ma moltissimi gadget. Sono i bambini dei nostri giorni, i bambini adulti, figli di adulti bambini.

Quindi cosa fare in questo mondo in cui gli adulti hanno fretta di vedere crescere i figli di cui si prendono cura? “Per bambini e adulti, in modi diversi, l’educazione al consumo è una competenza fondamentale. Per gli adulti è importante riuscire a far capire ai bambini – continua Marina D’amato – che un oggetto è la sintesi e il frutto di una scelta, perché insegnare a scegliere e non ad acquisire tutto, significa porre la prima pietra per una personalità che sarà libera. È la scelta che predispone un piccolo a diventare grande, l’esclusione di qualcosa rispetto a un’altra. Il genitore deve provare, a seconda delle circostanze, a far capire senza imposizioni, che dal cibo al giocattolo si può comprare ciò che è utile in quel momento senza dimenticare la nostra salute, la società e anche l’ambiente. Comprare per comprare è assolutamente inutile, non rende felici, mentre scegliere consapevolmente può essere l’esempio e l’occasione per spiegare che tutto è collegato, tutto è una catena anche solidale”.

Alla Lectio Magistralis si affiancano due appuntamenti informativi sempre sull’educazione al consumo: venerdì 7 novembre a Novellara alla Rocca dei Gonzaga, Sala del Consiglio ore 20.30 e sabato 8 novembre a Guastalla ore 17.30 presso la Biblioteca municipale di Piazza Garibaldi.

La sensibilità di Coop verso questi temi non è frutto di improvvisazione. Coop da trent’anni promuove l’educazione alla cittadinanza e al consumo consapevole con campagne e attenzioni specifiche nei confronti dei suoi clienti che considera parte di una comunità. La peculiare attenzione rivolta ai più giovani è la sintesi e l’enfasi della sua strategia, finalizzata a predisporre uno stile di vita solidale, attento alla questione ambientale e alla crescita di persone responsabili. In una società che cambia al ritmo delle innovazioni tecnologiche che anticipano persino i processi culturali e l’attività normativa, Coop svolge un ruolo d’impulso e di analisi e fornisce importanti strumenti di lettura.

Marina D’Amato è professore ordinario di Sociologia presso la Facoltà di Scienze della Formazione di Roma Tre dove insegna Sociologia, Sociologia delle comunicazioni di massa, Sociologia dell’infanzia; Insegna anche all’Università Renè Descartes Sorbona Parigi 5, all’Università di Vincennes Parigi 8.

Ha condotto ricerche in Italia, in Francia, in Gran Bretagna, in Tunisia, in Moldavia e in Estonia e collabora con istituti nazionali e centri internazionali sui temi della comunicazione, delle politiche culturali e delle relazioni sociali. Coordina i comitati Sociologie de l’Enfance e Recits, Fiction et Societé, dell’AISLF (Associazione Internazionale dei Sociologi di lingua Francese) ed è membro della Commissione UNESCO per l’Integrazione sociale e per i beni immateriali. Tra le sue pubblicazioni: Musei e identità sociale 2012; Finzione e mondi possibili, 2012; Immaginario e satanismo, nuovi percorsi di identità giovanili, Universitaria, 2009; Telefantasie. La mondialisation de l’immaginaire 2009; Per un’idea di bambini, Armando 2008; Telefantasie, Franco Angeli, 2007; Bambini Multimediali, a cura, Istituto degli Innocenti, Firenze, 2006; I teleroi, Editori Riuniti, 1999, 2006; La TV dei ragazzi , ERI, 2002; Bambini e tv, Il Saggiatore, 1997; Infanzia e società, 1993; Infanzia e pregiudizio, Torino 1993; Lo schermo incantato, 1993; La politica della differenza 1990; Per amore per gioco per forza – televisione dei bambini e dei ragazzi storia e analisi, ed. 1988.