UGO BALDINI PRESIDENTE DI CAIRE URBANISTICA: IN 50 ANNI CONSUMATI 95MILA KMQ CAMPI E BOSCHI

UGO BALDINI PRESIDENTE DI CAIRE URBANISTICA: IN 50 ANNI CONSUMATI 95MILA KMQ CAMPI E BOSCHI

In occasione dell’iniziativa che si è svolta a Roma il 19 novembre per la presentazione del Rapporto del Fai “I luoghi del cuore”, curato da Caire Urbanistica, il presidente Ugo Baldini, ha rilasciato una intervista all’Ansa sul degrado del territorio.

Boschi non più governati, pascoli cespugliati, terreni inselvatichiti, fossi e rii non più ripuliti. Non c’è solo il cambiamento climatico a minacciare la sicurezza del nostro paese. “La perdita di controllo e il deficit di manutenzione di una larga fetta del territorio lo è in misura altrettanto importante”. A lanciare l’allarme, riportando l’attenzione di una necessità di provvedere alla manutenzione, è l’architetto Ugo Baldini, presidente di Caire, cooperativa di architetti ingegneri alla quale il Fai ha affidato l’analisi scientifica del suo Rapporto sui 10 anni dei Luoghi del cuore. Tra il 1961 e il 2010, spiega Baldini citando i dati di ricerche fatte da Caire su manutenzione e sicurezza del territorio, l’Italia ha perso 95 mila kmq di territorio agricolo, in pratica un terzo dell’intera superficie nazionale. Una parte di questo terzo ‘non più agricolo’ si è trasformata in suoli urbani impermeabilizzati, ma la parte maggiore di questo terzo “è diventata territorio di puro abbandono”. In prima fila tra le regioni più martoriate da questo fenomeno c’è proprio la Liguria, tristemente protagonista nelle ultime settimane, di catastrofi naturali. Qui, spiega Baldini, “la perdita di aziende agricole sfiora l’80 per cento dei valori registrati nel censimento del 1961 con una perdita di oltre 3.800 kmq dei 5.400 che formano l’estensione complessiva dell’intero territorio regionale”. Ma quello della Liguria non è il solo caso. Baldini cita anche il Friuli Venezia Giulia, dove c’è stata una riduzione del 54,9%, la Calabria (-49,8%) e poi Valle d’Aosta, Lazio e Campania, regioni che superano tutte il 40% di riduzione di superficie agricola. All’opposto, il territorio che ha mantenuto il più alto presidio aziendale è quello delle due province autonome di Trento e Bolzano, dove la riduzione della Sat (il termine usato nella ricerca per indicare l’insieme dei coltivi, dei boschi e degli incolti comunque riconducibili alla responsabilità e all’azione di un soggetto economico) è rispettivamente del 19,5% (Trento) e del 21,7% (Bolzano). Insomma un problema importante, sottolinea il presidente di Caire, ribadendo la necessità di una maggiore attenzione alla manutenzione. “I Luoghi del cuore in questo senso hanno un ruolo molto positivo, innescano processi virtuosi di manutenzione attiva”, spiega. Ancora più importanti se si pensa che 8.303 degli oltre 31 mila segnalati al Fai si trovano in aree interne del Paese. Una nota positiva comunque c’è, negli ultimi anni, fa notare Baldini, qualcosa sembra stia cambiando: “C’è un fenomeno di ritorno, si cominciano a rivedere imprese di giovani dedicate alla coltivazione e aumentano gli iscritti alle Facoltà di Agraria e Scienze Forestali”. Ma questo, conclude, “è un fenomeno tutto ancora da studiare”. (ANSA).