Nascono le “cucine clandestine”, una cooperativa per una ristorazione e una gastronomia equa e solidale

Nascono le “cucine clandestine”, una cooperativa per una ristorazione e una gastronomia equa e solidale

È stata costituita nei giorni scorsi la società cooperativa Clandestina, primo passo per i tre giovani soci fondatori di un progetto complesso che racchiude svariate idee innovative nel campo della ristorazione. La cooperativa Clandestina nasce per favorire la produzione e la fruizione di alimenti, in prevalenza prodotti localmente e nel rispetto delle persone e dell’ambiente. “La nostra scelta – spiegano i tre soci – è quella di valorizzare i prodotti dell’ agricoltura biologica, il commercio equo e solidale e in generale tutte le forme sensibili e attente al bene comune, sostenibili dal punto di vista sociale ed ambientale, regolate secondo giustizia, nel rispetto dei diritti dei lavoratori. La nostra attività avrà al centro l’equità e la solidarietà e non sarà subordinata alla sola legge del profitto, in richiamo all’economia solidale”.

Mario Lanzone, cuore e motore dell’iniziativa, già gestore di un locale molto apprezzato a Reggio Emilia, Paolo Fraternali Orcioni, barman di comprovata esperienza e Daniele Rossi, chef poliedrico con esperienza nella cucina tradizionale ma molto attento ai dettami della cucina moderna, sono professionisti competitivi e capaci.

Insieme aggregano le loro idee nel progetto “Cucine Clandestine”, che racchiude al suo interno l’apertura di un nuovo locale in centro storico, l’osteria popolare “Tabarin”, la gastronomia “la gaia pasta” e la cucina a domicilio che prende lo stesso nome del progetto.