L’ACI risponde all’On. Spadoni: di quali privilegi parla?

L’ACI risponde all’On. Spadoni: di quali privilegi parla?

“Prima di presentare mozioni in Parlamento, Maria Edera Spadoni e i suoi colleghi del Movimento 5 Stelle dovrebbero studiare meglio la legislazione cooperativa e il funzionamento delle cooperative”. E’ ferma la risposta dell’Alleanza Cooperative Italiane di Reggio Emilia (Agci, Confcooperative e Legacoop) rispetto alle osservazioni della parlamentare reggiana, che vuole estendere alle cooperative parametri contabili in uso, ad esempio, per le onlus e le associazioni.

“Maria Edera Spadoni parla ripetutamente di privilegi e ingenti agevolazioni fiscali – sottolinea L’Aci Reggio Emilia – ignorando il fatto che nelle cooperative (ad esclusione di quelle sociali) sono tassati, da anni, persino gli utili destinati a riserva indivisibile, cioè quelli che non vengono distribuiti tra i soci e non costituiscono reddito per alcuno”. “Di quali “privilegi” stiamo parlando, allora?”, incalza l’ACI, “e di quali “ingenti agevolazioni fiscali?”.

“Equiparando le cooperative alle Onlus o alle Associazioni – prosegue l’Alleanza Cooperative Italiane – la parlamentare 5 Stelle intende dire che debbono smettere di essere imprese e che non avrebbero mai dovuto essere imprese, fondando la loro crescita e l’occupazione garantita a decine di migliaia di soci-lavoratori e di dipendenti su parametri diversi (ma quali?) dalla capacità competitiva, dal rischio e dagli investimenti che hanno messo e mettono in campo a favore dei nostri territori?”.

“Un membro del Parlamento – sottolinea l’Aci Reggio Emilia – dovrebbe peraltro ben sapere che le cooperative non si auto controllano: la revisione dei bilanci è in capo alle centrali cooperative per delega del ministero per lo Sviluppo Economico (anni fa al Ministero del Lavoro), i revisori rispondono personalmente di ogni eventuale inadempienza (i parlamentari non ci risulta) e sono tenuti a controllare non solo i conti, ma anche l’applicazione dei principi cooperativi e di mutualità (tra questi la partecipazione dei soci) che determinano quella funzione sociale che la stessa Costituzione (e non altri) assegna alla cooperazione”.

“I problemi, anche seri, che alcune cooperative hanno manifestato – prosegue l’Alleanza delle Cooperative – hanno a che fare con il mercato, così come quelli che investono tante imprese di altra natura che, magari, trasferiscono le produzioni all’estero, mentre le cooperative non si spostano: è inquietante, comunque, il fatto che di fronte a queste situazioni che interessano i mercati e le imprese, incluse le cooperative, i loro soci e i loro lavoratori, l’onorevole Spadoni pensi che la risposta stia in maggiori controlli contabili”.

“L’on Spadoni – sottolinea l’Aci – vuole anche essere sicura che l’utile non venga distribuito ad alcuno, ignorando che in questo modo priverebbe migliaia di soci e di soci-lavoratori dell’istituto del ristorno (risalente a metà Ottocento, con i Probi Pionieri di Rochdale), che premia economicamente – se i risultati lo consentono – proprio l’impegno e il concorso dei soci (in massima parte anche lavoratori) alla crescita dell’impresa”.

“Se alla parlamentare reggiana – osserva ancora L’Aci – giungono segnalazioni circa il non corretto funzionamento di cooperative, la invitiamo a segnalarlo a sua volta e a rapportarsi con le centrali cooperative”. “Invitandola ad un confronto serio sui problemi, ma anche sul valore dell’impresa cooperativa a Reggio Emilia – conclude l’Alleanza Cooperative Italiane – segnaliamo intanto all’on. Spadoni che auspichiamo il suo serrato impegno anche su quei fenomeni di lavoro irregolare e di dumping contrattuale che penalizzano proprio le vere cooperative e sui quali le centrali cooperative, nonostante le ripetute denunce di questi anni, attendono ancora risposte dalla politica e dagli organi di controllo”.