Il debutto di Piazza Grande: il giornale di strada sbarca a Reggio Emilia

Il debutto di Piazza Grande: il giornale di strada sbarca a Reggio Emilia

Piazza Grande, il giornale di strada di Bologna, sbarca a Reggio Emilia. Nato nel 1993, nell’anno in cui celebra il ventennale della sua fondazione, quello che è stato il primo giornale di strada italiano annuncia l’uscita del primo numero dell’edizione locale reggiana. I partner locali dell’associazione bolognese Amici di Piazza Grande Onlus, che edita il giornale, sono l’associazione Papa Giovanni XXIII, il Centro Servizi del Volontariato Dar Voce e il Forum Terzo Settore.

In prima pagina Max e Patty, una coppia di senza dimora sposi novelli, la cui storia è raccontata nell’articolo di Stella Bonfrisco. Lui ha 40 anni e da 25 è senza tetto, lei ne ha 38 e ha girato l’Europa in furgone, a novembre si sono sposati ma continuano a vivere in dormitorio. “Siamo fortunati che ci hanno assegnato una camera tutta per noi – dice Max – ma ora ho fatto domanda al Comune per una casa popolare”. L’obiettivo e avere un cane e magari anche un figlio al quale “insegnare a non fare i nostri stessi errori”.

Gli sposini di Piazza Grande sono passati dalle Reggiane, come tanti senza dimora in città. Se ne parla nell’articolo di Marco Battini. Da grande realtà produttiva a area di degrado ma anche di riparo per persone disagiate. “Proviamo a far entrare nelle reggiane i servizi a dialogare con le persone che vi abitano, coinvolgendole nella pulizia del posto per cominciare.” Ma i muri dell’ex officine sono oggi anche un grande mostra d’arte a cielo aperto. Andrea Montanari racconta i graffiti d’arte presenti in questa altra faccia dell’area nord della città.

Una risposta alternativa al problema abitativo per le persone più deboli è raccontata nella storia, raccolta da Cristian Davoli, di Farooq e Zaman, pakistani scappati dalla Libia in guerra. Finito il progetto di accoglienza che li coinvolgeva, si sono ritrovati senza assistenza, così hanno deciso di occupate uno stabile in disuso, in modo pacifico, col supporto di associazioni e residenti del quartiere.

Trova spazio a partire dal primo numero di Piazza Grande Reggio una rubrica scritta dai detenuti della Pulce. Spunti riflessioni, lettere e suggestioni. Una possibilità in più per chi sta dentro e chi sta fuori.

Le pagine centrali che in ogni numero usciranno in comune con l’edizione bolognese, sono dedicate al tema del riutilizzo e del consumo sostenibile. Nel pezzo di Laura Pasotti si legge: “Quasi la metà degli italiani ha fatto acquisti in negozi in cui si trovano oggetti e abiti di seconda mano. E 4 su 10 vorrebbero farlo. Lo dice il Rapporto nazionale sul riutilizzo. Complice la crisi ma anche l’evoluzione degli stili di consumo.” Su questo tema un articolo parla dell’esperienza di Miatralvia, la rock band della Bassa che suonano (benissimo) strumenti realizzati con oggetti riciclati. I musicisti sono operatori della cooperativa sociale Lunezia. Si parla anche dei mercatini dell’usato creati a Scandiano dalla cooperativa sociale Zora.

A Reggio Emilia Piazza Grande proporrà il modello che ha consentito a tante persone senza dimora di avere un’opportunità di reddito e un giornale che possa rappresentarli e affrontare temi vicini alla marginalità sociale. Le persone che vorranno impegnarsi nella diffusione del giornale riceveranno dieci copie gratuite e le proporranno in strada chiedendo un’offerta libera. Successivamente potranno impiegare il ricavato per acquistare altre copie presso la redazione al prezzo di 0,75 euro per rivenderle in strada sempre a offerta libera (il giornale non ha prezzo di copertina). In questo modo, i diffusori ricavano un reddito minimo e il giornale recupera fondi per la produzione del numero successivo.

Direttore editoriale dell’edizione reggiana è Liviana Iotti, notissima giornalista reggiana, e caporedattore è Vincenzo Cavallarin. Del comitato editoriale fa parte anche Carlo Possa, dell’Ufficio comunicazione di Legacoop Reggio Emilia.

Nell’era di internet Piazza Grande vuole essere un giornale che “si riceve – come scrive nell’editoriale Liviana Iotti – dalla mano di qualcuno. E non è quella dell’edicolante, ma di una persona che si mette in gioco in un momento di difficoltà. La povertà, la marginalità, l’esclusione sociale – continua Liviana Iotti – saranno temi che spesso affronteremo. Piazza Grande lo riceverete proprio da chi queste esperienze le sta vivendo in prima persona”:

La collaborazione a Piazza Grande sarà volontaria. Il giornale vuole anche essere una palestra “per giovani che non trovano ancora spazio su altre pagine o su altri mezzi di comunicazione. Anche in questo ambiente – spiega Liviana Iotti – esistono povertà ed emarginazione”.