IL COSTO DELL’IGNORANZA: CIR FOOD AL FESTIVAL DI INTERNAZIONALE 2016 A FERRARA

IL COSTO DELL’IGNORANZA: CIR FOOD AL FESTIVAL DI INTERNAZIONALE 2016 A FERRARA

La cultura è solo una voce di spesa o va intesa come investimento per lo sviluppo? Non è piuttosto l’ignoranza ad avere un prezzo altissimo? Partendo da queste domande CIR food coinvolge a Ferrara università, imprese ed esperti sul legame tra bassa crescita economica dell’Italia e scarsi investimenti in cultura.

L’Italia non brilla per investimenti e consumi culturali, che sono tra i più bassi d’Europa. Stando agli ultimi dati Eurostat siamo fanalino di coda sia per la spesa pubblica sull’educazione, pari al 7,9% contro il 10,2% della media europea, che per quella destinata alla cultura, pari al 1,1% contro il 2,2%. Non solo, i consumi culturali privati degli italiani sono più bassi del 27% rispetto alla media europea. Una tendenza analoga si registra anche per quanto riguarda la crescita economica: negli ultimi 15 anni la produttività dell’intera economia è aumentata dell’1% in Italia, contro il 17% dei nostri maggiori partner europei (dati Confindustria).

CIR food è convinta che la cultura, o la sua mancanza, abbia un’incidenza sulla produttività delle imprese e dunque sulla crescita. Per questo l’impresa di ristorazione propone al Festival di Internazionale 2016, in collaborazione con FiordiRisorse e Senza Filtro, il tema del costo economico e sociale dell’ignoranza. Attraverso un workshop e un dibattito pubblico CIR food punta a dimostrare l’esistenza di una correlazione tra la bassa crescita dell’Italia negli ultimi anni e il fattore ignoranza, dovuto agli scarsi investimenti in cultura, proponendo suggerimenti concreti utili a invertire la rotta.

Il confronto pubblico è in programma il 1° ottobre alle 14:30 nel ridotto del Teatro, a Ferrara.

“Quest’anno – ha sottolineato Giuliano Gallini, direttore commerciale di CIR food – abbiamo voluto portare a Ferrara un tema ambizioso, quello della relazione tra cultura e produttività, per ribadire l’importanza per imprese e organizzazioni di investire in cultura, come già accade all’estero”.

Dopo aver presentato lo scorso anno il primo manifesto sul benessere organizzativo “L’Azienda che vorrei”, CIR food torna dunque al Festival di Internazionale 2016 con l’obiettivo di individuare i benefici economici e sociali per le organizzazioni che investono in cultura e far fronte a quello che Paul Krugman ha definito il “misterioso collasso della produttività italiana”.