I giovani cooperatori hanno incontrato il ministro Corrado Passera

I giovani cooperatori hanno incontrato il ministro Corrado Passera

Lo scorso 26 settembre, presso le Scuderie Aldobrandini di Frascati, sede del Museo Tuscolano, una delegazioni di Generazioni, il network di giovani cooperatori di Legacoop, ha incontrato il Ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, ed il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Francesco Profumo. L’evento, cui hanno partecipato le delegazioni giovanili delle principali associazioni imprenditoriali italiane, ha rappresentato l’occasione per un confronto su alcune tematiche di stringente attualità, quali la formazione, il diritto allo studio, l’occupazione giovanile, lo sviluppo di nuove idee.
Della delegazione dei giovani cooperatori di Legacoop facevano parte anche i reggiani Roberto Grassi (cooperativa Manta communications) e Matteo Pellegrini di Legacoop.

Un incontro fortemente voluto dal ministro per ascoltare le proposte dei giovani imprenditori, focalizzato sul tema della formazione, al quale ha preso parte anche il Ministro dell’Istruzione Francesco Profumo. Generazioni, il coordinamento nazionale dei giovani cooperatori under 35 di Legacoop, ha partecipato all’iniziativa con una delegazione composta da Lucio Valente, coordinatore nazionale, Valentina Fiore, Roberto Grassi, Andrea Laguardia, Massimiliano Lombardo, Tatiana Marchisio, Marta Micheli, Giorgio Nanni, Matteo Pellegrini, Federica Protti, Matteo Ragnacci, Andrea Rapisardi, Mattia Stella, Paolo Scaramuccia, Francesca Zarri. Tutte le associazioni hanno sottolineato l’esigenza di individuare strumenti che possano garantire un forte collegamento della scuola e dell’università con il mondo del lavoro, a tale riguardo Generazioni, a nome di Legacoop, ha ribadito la necessità di garantire a tutti il diritto allo studio, ed ha presentato alcune proposte.
- L’Introduzione di meccanismi di studiolavoro, mettendo a disposizione presso imprese posizioni parttime per studenti che dimostrino la necessità di doversi mantenere agli studi universitari. In questo modo si garantirebbe la possibilità di arrivare al termine del percorso di studi anche agli studenti con scarse risorse economiche. Possono essere utili strumenti, le convenzioni e le forme di decontri-buzione e defiscalizzazione, meccanismi legali e tra-sparenti. Inoltre, tramite il recupero di normative esi-stenti che la cooperazione ha dimostrato di saper tramutare in buone pratiche, disponibili e replicabili, si permetterebbe al sistema di auto-sostenersi limitando al massimo anche le possibili degene-razioni.
- Work Experience, e cioè migliorare le possibilità occupazionali dei giovani laureati. Troppo spesso i corsi di laurea che dovrebbero preparare lo studente al mondo del lavoro in ambiti specifici, non raggiungono il proprio scopo a causa di tirocini o stage poco utili o fini a se stessi. La situazione non è differente anche al termine di percorsi post laurea come i master, a volte estremamente costosi. Ricordiamo che come rivela l’Eurostat l’Italia occupa gli ultimi posti non solo nella classifica mondiale delle università, ma anche per quanto riguarda la percentuale di giovani con un master che trovano lavoro.
Anche in questo caso molto si può fare. Esistono esperienze già attive in cui vengono organizzati progetti di sviluppo innovativo per un periodo variabile (ad esempio da 6 a 18 mesi) in cui un tirocinante viene retribuito senza costi per le aziende che si impegnano, al termine del tirocinio, all’assunzione per un minimo di 24 mesi con Contratto a tempo determinato o indeterminato previa esclusione della stessa da ogni altro bene-ficio di legge. Anche in questo caso soluzioni legali e trasparenti.
- Attualmente si privilegiano le necessità formative dell’azienda rispetto a quelle del lavoratore. Per noi le due necessità devono andare di pari passo attuando personalizzazioni dei percorsi formativi sulla base delle esigenze dell’impresa ed anche e soprattutto della persona (budget formativo per ogni lavoratore, spostando i “soldi dall’impresa al lavoratore”).
- In quest’ottica riteniamo inoltre che favorire gli scambi interaziendali, possa migliorare la crescita professionale del lavoratore. Si potrebbero preve-dere sgravi contributivi e fiscali per le aziende che decidono di adottare questi strumenti.
- Abbiamo avviato progetti mirati alla diffusione della cultura cooperativa nelle scuole secondarie. Il Progetto “Bellacopia” ne è un esempio. Attraverso la costituzione di una cooperativa virtuale, è stato consentito agli studenti di sperimentare come si fa impresa mantenendo sempre l’attenzione sui valori della mutualità e della solidarietà. Il progetto, che presenta evidenti utilità a favore di uno scambio fruttuoso tra lezioni scolastiche ed esperienze la-vorative, è stato diffuso in molte regioni italiane come l’Emilia Romagna (ogni anno 50 gli istituti superiori e 80 le classi coinvolte), la Liguria (ogni anno 8 istituti superiori per un totale 8 progetti) e che vede la partecipazione di oltre 1700 studenti all’anno per un totale di 80 progetti di impresa cooperativa potenzialmente realizzabile. Si potrebbe stimolare l’adozione di progetti simili garantendo agli studenti il riconoscimento di crediti formativi.
- Crediamo sia fondamentale prevedere in tutti i corsi di studi universitari dei veri e propri momenti formativi dedicati all’educazione e al fare impresa attraverso le forme previste dal codice civile, compresa pertanto la forma cooperativa .
- Chiediamo esplicitamente che la forma cooperativa venga inserita dove assente e affrontata con più attenzione nei programmi universitari delle facoltà di Economia e Giurisprudenza. Capita spesso infatti che in alcuni corsi universitari la cooperazione non venga trattata con il dovuto approfondimento.
Il Ministro Passera ha evidenziato come uno degli aspetti determinanti per il successo delle nuove imprese è il forte legame di queste con il territorio e la comunità dove svolgono l’attività. Il rendersi conto del ruolo che le imprese hanno e del loro impatto positivo o negativo, ha sottolineato, è la vera responsabilità sociale di impresa. Generazioni ha quindi voluto portare all’attenzione del ministro il modello delle cooperative di comunità, che ha risposto un sincero interesse. Il ministro Profumo ha poi evidenziato le linee guida su cui intende muoversi: la razionalizzazione dei corsi di laurea; portare la ricerca nelle imprese e nella pubblica amministrazione consentendo il dottorato al di fuori dell’Università, presso imprese e enti pubblici; la possibilità di svolgere tirocini formativi all’estero all’interno del Progetto Erasmus; portare testimonianze imprenditoriali nelle scuole. Legacoop, insieme a Confcooperative, ha ribadito al ministro Passera la necessità di inserire nel report sulle start up e nel prossimo Decreto Sviluppo, la forma cooperativa tra i modelli imprenditoriali per la creazione di start up, ricordando come dal modello di impresa cooperativa siano state mutuate molte soluzioni adottate proprio nel rapporto del ministero. Il prossimo incontro con il Ministro dello Sviluppo Economico affronterà il problema del credito per le start up, e Generazioni, ha già avviato un gruppo di lavoro per approfondire il tema e portare ancora una volta le proprie proposte. Sarà possibile seguire il dibattito e poter partecipare ai gruppi di lavoro, sul blog di Generazioni Legacoop generazioni.legacoop.it.

“Giovani cooperatori crescono”: il 13 ottobre una iniziativa
a Felina di Coop Consumatori Nordest e Legacoop