CRESCERE ZEROSEI: IL CONVEGNO DI AMBRA A SAN VITO AL TAGLIAMENTO
Impegnarsi in una discussione sulle prospettive dei servizi educativi per l’infanzia è un segno di coscienza civica e sociale forte. Mettere insieme questa riflessione con una legata all’esperienza di 10 anni di attività di un servizio Nido che ha per vari aspetti anticipato i contenuti innovativi di una legge nazionale è un merito che va dato a coloro che hanno avuto l’intuizione e a coloro che l’hanno realizzata con costanza e dedizione in questi anni.
La cooperativa sociale Ambra, il Comune di San Vito Al Tagliamento, la Regione Friuli Venezia Giulia, istituzioni scolastiche, pedagogisti ed insegnanti, educatrici e famiglie hanno discusso di applicazione della nuova normativa nazionale, partendo dei presupposti che nel territorio esistono capacità e potenzialità per sviluppare ulteriormente il concetto delle politiche educative per i minori fuori dalla logica assistenziale
Oltre 140 persone hanno partecipato al Convegno tenuto sabato 21 ottobre al Teatro Arrigoni di San Vito al Tagliamento, discutendo della legge 107 del 13 luglio 2015 e delle strategie dell’offerta educativa integrata che il territorio e le sue risorse istituzionali, culturali e cooperative possono mettere a disposizione; i lavori sono stati aperti dal sindaco di San Vito al Tagliamento Antonio Di Bisceglie, dal presidente del Consorzio Ponte Rosso Renato Marchesin e dal presidente di Ambra, Roberto Mainardi. Sono poi seguite le relazioni di Alberto Alberani, responsabile Nazionale Infanzia di Legacoopsociali, Franco Codega, presidente VI Commissione permanente Regionale del FVG, Mirosa Macciò, responsabile Infanzia di Ambra, l’assessore regionale Cristiano Shaurli e la dirigente dell’Istituto comprensivo Margherita Hack, Lucia Cibin.
Un convegno perciò non facile, ma che ha visto molti interventi e contributi precisi e una volontà forte di proseguire con un progetto educativo – didattico che è perfettamente in linea con l’obiettivo di ampliare le opportunità di crescita offerte ai minori e di integrazione di questi nel mondo sociale e culturale che li circonda, forte di un ruolo preciso delle famiglie e delle istituzioni del territorio. Un tema complesso e delicato, perciò, ma che è risultato essere una straordinaria occasione di parlare di responsabilità e diritti. Responsabilità, che gli adulti tutti hanno, di riconoscere il diritto dei bambini e delle bambine a vedersi accreditare competenze, saperi, intenzionalità fin dalla più tenera età. Responsabilità di educatori e insegnanti di tenere insieme il piano dei valori e della prassi educativa mantenendo un atteggiamento di ricerca e di apertura all’altro e alle sfide che il mestiere di educare ci pone davanti.
Ambra ha portato un contributo di pensieri e prassi riconosciuto da tutti ed apparso certamente fondamentale nello svolgimento dei lavori. Fare il lavoro di cooperatore è faticoso, comporta tanta formazione unita ad una motivazione eccezionale, ma spesso garantisce la soddisfazione – come succede alle socie e alle operatrici del Nido L’Abbraccio di Ponte Rosso – di produrre un servizio indispensabile per il bene della comunità e, inoltre, veder crescere la qualità e la gioia della vita nei bambini, comuni e mondo della cooperazione in un progetto che vuol mantenere alta la guardia rispetto ai segnali di riduzione dei tassi di scolarizzazione parla di una società civile che nelle sue articolazioni vuol preservare livelli di qualità sociale che la caratterizzano da anni nel contesto italiano ed europeo.
La lotta alle povertà vecchie e nuove è un elemento fondamentale della comunità reggiana e l’elaborazione del progetto Modificare il futuro che rappresenta una concreta strategia di sviluppo dell’inclusione e dell’offerta di opportunità per quelle fasce di popolazione che vivono fenomeni di emarginazione e che attraverso l’educazione scolastica sin dai primi anni di vita possono godere di potenzialità che diversamente potrebbero andare sprecate.
La cooperativa sociale Ambra, in stretta collaborazione e condivisione con i comuni ed in particolare il comune capoluogo, i coordinamenti pedagogici territoriali, esperienze di servizi educativi di diverso orientamento culturale e varie cooperative sociali, ha dato vita nei mesi passati ad un confronto serrato e complesso, teso ad individuare proposte concrete per stimolare l’inclusione e l’integrazione dei minori e delle famiglie attraverso la scolarizzazione.
Il valore dell’offerta in se è evidente, ma altrettanto lo è il senso e lo spirito che anima tanti soggetti diversi ad integrarsi in reteper progettare e orientare un pezzo di futuro indispensabile alla nostra società.
Soggetti istituzionali diversi, Fondazioni bancarie e comuni, i coordinamenti pedagogici provinciali e attori sociali quali le scuole Fism, le cooperative sociali di Confcooperative e di Legacoop unite in un obiettivo difficile ma tuttavia unitario, rappresentano certamente un segnale di contrasto alla spinta centrifuga che da anni minaccia la società reggiana già provata da difficile vicende economiche e sociali.
Si parla e si progetta concretamente di opportunità educative e di integrazione per i bambini, si parla perciò di welfare territoriale, si parla perciò di comunità e di ricerca di sviluppo nel tentativo di non lasciare indietro nessuno.
La società reggiana è capace di farlo oggi e di guardare al proprio futuro sapendo che le forze vitali e volonterose sono presenti e disponibili nel proprio tessuto sociale ed economico. L’aver visto riconosciuto un progetto tanto importante e complesso, presentato da una rete di soggetti diversi ma uniti, è un segnale che può rappresentare un riferimento per il futuro del welfare della nostra provincia