Una conferenza sull’Africa con Romano Prodi

Giovedì 6 marzo, alle 18:00, presso il Centro Internazionale Loris Malaguzzi, si svolgerà la conferenza “Africa, sfida decisiva per il nostro futuro”, voluta da Fondazione Solidarietà Reggiana Onlus, Fondazione Reggio Children – Centro Loris Malaguzzi e Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. Un dialogo attuale e necessario sul continente africano, e sulle prospettive che a esso ci uniscono, tra relatori d’eccezione: Romano Prodi, dal 2008 presidente del Gruppo di lavoro ONU-Unione Africana sulle missioni di peacekeeping in Africa, Paolo Sannella, Ambasciatore in Costa d’Avorio e presidente del Centro Relazioni con l’Africa della Società Geografica Italiana, e Giuseppe Dossetti, presidente del Centro di Solidarietà di Reggio Emilia, che da sempre si occupa di accoglienza e aiuto a persone in difficoltà, tra le quali molti stranieri che desiderano un inserimento e un lavoro all’interno della nostra società. L’iniziativa gode del sostegno di Boorea e di altre imprese.

“Le migrazioni sono il volto nuovo del mondo contemporaneo e negli ultimi anni anche l’Africa più profonda è diventata protagonista di questa trasformazione globale – spiega Romano Prodi. Diventa perciò indispensabile riflettere su questo nuovo protagonista e su come in Africa e con l’Africa si giochi una delle sfide decisive per il nostro futuro”.

“L’Emilia in particolare – specifica Paolo Sannella – è la regione d’Italia che più di altre vanta un’importante tradizione di relazioni e fruttuose collaborazioni con l’Africa. Quella realtà è oggi in profonda trasformazione e gli stati africani sono partner sempre più influenti in un mondo globalizzato e alla ricerca di nuovi equilibri”.

“La solidarietà e la formazione – aggiunge don Giuseppe Dossetti – possono trasformare persone che vengono considerate un problema in risorse importanti per la comunità. L’incontro con questi mondi, come l’Africa, ormai presenti tra noi, può essere l’occasione per realizzare quanto chiesto da Giovanni Paolo II: Non costruiamo muri, ma ponti”.