TECTON: SUCCESSO DELL’INCONTRO AL MALAGUZZI CON GLI ARCHITETTI  BLYTHE E SCHUURMANS DELLO STUDIO FOSTER

TECTON: SUCCESSO DELL’INCONTRO AL MALAGUZZI CON GLI ARCHITETTI BLYTHE E SCHUURMANS DELLO STUDIO FOSTER

La cooperativa Tecton, lo scorso 11 giugno, ha ospitato presso il Centro Internazionale Loris Malaguzzi a Reggio Emilia, la lectio magistralis di John Blythe e Ronald Schuurmans, partner dello studio internazionale di architettura Studio Foster+Partners. Oltre 350 architetti provenienti da tutta Italia hanno assistito alla presentazione delle soluzioni architettoniche proposte dallo Studio Foster, considerato tra i più all’avanguardia nel panorama internazionale. Con circa 500 architetti distribuiti nelle sedi di Londra, Berlino, Francoforte, Parigi, Hong Kong, Singapore, Tokyo, lo Studio Foster, infatti, ha progettato alcuni dei più importanti esempi di architettura moderna, come il nuovo Parlamento tedesco nel Reichstag a Berlino, le sedi centrali della HSBC a Hong Kong e Londra, il Metro di Bilbao, il Museum of Fine Arts di Boston e il teatro lirico a Dallas, per citarne solo alcuni.

Una loro opera, anche se solo per un periodo di tempo limitato, è visibile anche in Italia. Lo Studio Foster+Partners ha progettato, infatti, il Padiglione degli Emirati Arabi Uniti per Expo 2015. Una struttura che presenta soluzioni high-tech e tecnologie verdi di assoluta avanguardia, considerata tra le più spettacolari di tutta l’Esposizione Universale, davanti alla quale ogni giorno si formano file di visitatori in attesa per ore di entrare. Per realizzare questa opera straordinaria – concepita e realizzata secondo criteri di smontabilità e riutilizzo per essere trasferita, al termine della manifestazione di Milano, ad Abu Dhabi a Masdar City, in vista di Expo 2020 – lo Studio Foster+Partners si è affidato alla cooperativa Tecton.

Nell’anno del 125 anniversario dalla sua fondazione, Tecton, annoverata tra i principali leader a livello nazionale nei settori interiors, costruzioni, restauro e allestimenti museali, ha festeggiato insieme ad una platea di esperti la sua terza partecipazione all’esposizione Universale, presentando loro uno dei padiglioni più all’avanguardia per quanto riguarda architettura e soluzioni tecnologiche.

Fulvio Salami, presidente di Tecton, e l’architetto Domenico Podestà, membro del Consiglio Nazionale degli Architetti, hanno aperto la giornata di lavori dedicata al tema della sostenibilità nelle città del futuro fra tradizione e avanguardia architettonica. Quindi hanno introdotto la lectio magistralis degli architetti John Bly-the e Ronald Schuurmans, progettisti del padiglione degli Emirati Arabi Uniti, i quali con una sequenza di immagini e disegni tecnici, hanno illustrato alla platea di esperti le suggestioni dell’architettura del futuro.

Un futuro che si deve confrontare con chi il territorio è delegato a governarlo. “Incentivare la rigenerazione e la riqualificazione dell’esistente per recuperare qualità urbana e promuovere lo sviluppo imprenditoriale ed economico. Dalla Regione pensiamo che sia giunto il momento di impostare una nuova legge urbanistica” ha esordito l’assessore regionale ai trasporti, reti infrastrutture materiali e immateriali, programmazione territoriale e agenda digitale Raffaele Donini.

Opinione sostenuta anche dal presidente della Provincia di Reggio Emilia Giammaria Manghi, che ha aggiunto: “Il Piano territoriale deve tener conto della sostenibilità e della conservazione della identità, della memoria e della cultura del territorio. Ma per agire è necessario impostare una politica seria di incentivi economici, in grado di facilitare il percorso di riqualificazione”. “L’urbanistica e la pianificazione territoriale sono fondamentali per la costruzione di un percorso di integrazione e coesione sociale – ha sottolineato l’assessore alla Città internazionale del Comune di Reggio Emilia Serena Foracchia – attraverso cui rilanciare il territorio”. I saluti del presidente Fulvio Salami e dell’architetto Domenico Podestà, hanno chiuso la giornata di lavori, patrocinata da Regione Emilia Romagna, Comune e Provincia di Reggio Emilia, e organizzata in collaborazione con il Consiglio nazionale dell’Ordine degli Architetti, pianificatori paesaggisti e conservatori.

Lo Studio Foster + Partners è uno studio internazionale di architettura, pianificazione e design diretto da Lord Norman Foster e dagli associati Spencer de Grey e David Nelson. Lo studio ha sede a Londra, ma vanta sedi in tutto il mondo. Foster + Partners ha lavorato in 48 paesi e attualmente gestisce progetti in 22 nazioni. Dalla sua creazione è stato insignito di più di 300 premi e riconoscimenti di eccellenza, vincendo più di 60 concorsi nazionali e internazionali. L’ambito operativo dello studio è molto vario e spazia dalle strutture più imponenti, come l’aeroporto di Pechino – il più grande terminal al mondo – a progetti di dimensioni decisamente inferiori. Foster + Partenrs ha raggiunto fama internazionale realizzando opere quali il nuovo Parlamento tedesco nel Reichstag a Berlino, la Great Court del British Museum, la sede per Swiss Re, il Millennium Bridge e la predisposizione della zona pedonale a Trafalgar Square a Londra, le sedi centrali della HSBC a Hong Kong e Londra, la sede centrale della Commerzbank di Francoforte, il Metro di Bilbao, il Carré d’Art a Nîmes, il Sainsbury Centre for Visual Arts a Norwich e i centri di ricerca dell’Università di Stanford, la nuova Corte Suprema di Singapore, il campus universitario di Petronas in Malesia, la torre per la sede centrale di Hearst, a New York, il Museum of Fine Arts di Boston e un teatro lirico a Dallas. Lo studio è inoltre molto interessato ai progetti di pianificazione urbana e alle infrastrutture di comunicazione.

Norman Foster è nato a Manchester nel 1935. È considerato uno dei più rappresentativi esponenti dell’architettura High-Tech che concepisce la costruzione come opera d’arte tecnicamente organizzata.

Nel 1990 Norman Foster ha ricevuto il titolo di baronetto, nel 1997 è stato nominato dalla Regina membro dell’Ordine del Merito e nel 1999 gli è stato conferito il titolo a vita di pari d’Inghilterra, diventando così Lord Foster of Thames Bank. Nel 1999 è diventato il ventunesimo vincitore del premio Pritzker Architecture e ha ricevuto la Croce di Cavaliere dell’Ordine del Merito. Il 2002 è l’anno del Praemium Imperiale Award for Architecture, praticamente il “Nobel” dell’architettura.