MISURE DI CONCILIAZIONE TRA I TEMPI DI VITA E DI LAVORO IN IMPRESA, quali, come ma soprattutto PERCHE’

MISURE DI CONCILIAZIONE TRA I TEMPI DI VITA E DI LAVORO IN IMPRESA, quali, come ma soprattutto PERCHE’

Lavorare bene e vivere bene migliorando efficienza ed efficacia dei risultati d’impresa

Ci voleva la recente indagine della McKinsey realizzata per Valore D e presentata a Roma a fine aprile a confermare con dati numerici quello che da tempo come sistema cooperativo sappiamo e mettiamo in pratica…. seppur con buoni spazi di miglioramento, ma anche, a mio avviso, ottime opportunità per il futuro….

Nell’indagine infatti si analizzano e quantificano i vantaggi del Welfare aziendale non solo per i dipendenti, ma per le imprese stesse.

Il Welfare aziendale non è solo un atto di filantropia, ma è la necessità di trovare un equilibrio diverso tra la dimensione economica ed organizzativa dell’impresa in un contesto sociale che è cambiato e a fronte di nuove esigenze e bisogni delle persone. La competitività attuale sui mercati rende necessario oggi più che mai per le imprese potenziare al massimo efficienza ed efficacia, fruendo di tutte le migliori competenze di cui possono disporre e attirando i migliori talenti. Contestualmente diverse importanti realtà aziendali si stanno organizzando per riconoscere e poter andare incontro ai bisogni e alle esigenze sempre crescenti di lavoratori e lavoratrici in termini di conciliazione tra i tempi di vita e di lavoro, in modo da poter valorizzare al meglio le competenze delle persone, al netto di fattori contingenti o impedimenti materiali che possono trovare diverse soluzioni organizzative. Evitando che lavoratori e lavoratici di qualità, con potenzialità da esprimere debbano essere costretti, non per libera scelta, a ridurre l’impegno lavorativo a favore di impegni familiari o a causa di esigenze di cura.

E’ davvero necessario dover scegliere, si tratta di un out out, o è possibile conciliare questi aspetti facendo progredire di pari passo l’efficienza a aziendale e la soddisfazione dei dipendenti?

Come possono le imprese conciliare queste diverse spinte, trasformandole in opportunità?

Investire su servizi a favore della conciliazione tra i tempi di vita e di lavoro dei propri dipendenti è una vera e propria strategia competitiva che può far raddoppiare il valore delle risorse investite! “A fronte di un costo per dipendente di 150 euro l’anno, un’azienda può ottenere un beneficio netto di circa 300 euro !! Dai uno in termini di servizi offerti, ottieni due in termini di risparmio nei costi e soprattutto in aumento della produttività”, rileva l’indagine McKinsey. L’azienda registra un minor tasso di assenteismo “nell’ordine delle 3,5/4 giornate al mese” , con un valore percepito per il dipendente fino al 70% superiore rispetto al costo sostenuto dall’azienda.

Si parla quindi di servizi di cura per i bambini e gli anziani, di servizi libera tempo, di orari flessibili, ma attenzione, l’entità anche economica dell’impatto positivo è strettamente e direttamente correlata ad alcune condizioni fondamentali.

1) E’ importante definire cosa si intenda per Welfare, la definizione oggi non è univoca, ( lo vediamo bene anche all’interno del nostro sistema cooperativo, con le azioni che da tempo mettiamo in atto a favore dei soci lavoratori), va da:

  • Benefit e regalie

  • Servizi ricreativi

  • Servizi di supporto alle famiglie per la conciliazione dei tempi.

Il massimo valore aggiunto viene prodotto da quelle azoni di welfare ad alto contenuto di servizio, quindi non solo di sostegno al reddito , ma di sostegno alla conciliazione tra i tempi di vita e di lavoro: cura di genitori anziani, orari flessibili, convenzioni con asili o spazi di assistenza bambini esterni (più che l’asilo aziendale), servizi libera tempo, etc. Emerge chiaramente dall’indagine che la maggior parte delle aziende che attuano azioni di Welfare spende il 70% del budget per azioni alle quali i dipendenti attribuiscono un 20% della priorità, quindi per l’efficace allocazione delle risorse destinate ad azioni di welfare è necessario l’ascolto e un’attenta analisi dei bisogni di lavoratori e lavoratrici.

2) La conciliazione tra i tempi di vita e di lavoro deve assumere un ruolo centrale e imprescindibile nelle politiche di gestione del personale e a tutti i livelli di responsabilità aziendale.

3) Possono realizzarsi economie di scala facendo rete e aggregando da un lato i bisogni delle aziende e dall’altro le risposte che il sistema può offrire in termini di servizi.

E quest’ultimo punto è, a mio avviso, per il sistema cooperativo una bella sfida, ricca di opportunità, che spero sapremo cogliere insieme!

FrancescaMalagoli