L’esperienza di Solidarietà 90 nella zona del terremoto

L’esperienza di Solidarietà 90 nella zona del terremoto

Una significativa esperienza è stata promossa nei mesi scorsi a Reggiolo, promossa dalla cooperativa Solidarietà 90 in collaborazione con Coop Consumatori Nordest. “Gli eventi drammatici del 20 maggio 2012 – spiegano gli operatori della cooperativa sociale –  hanno causato una devastazione nei Comuni vicini a Reggio Emilia di enorme rilevanza da non trovare parole per descrivere le tante situazioni di emergenza ai quali tutti noi ci siamo sentiti di voler rispondere. Il paese di Reggiolo è stato particolarmente danneggiato, all’interno del Comune è stato allestito un campo di accoglienza attrezzato e gestito dalla Protezione Civile e dalla Croce Rossa, per dare ospitalità a quanti non potevano rientrare nelle loro abitazioni. Chiuse le scuole anticipatamente, i bambini ospiti nel campo hanno trascorso le giornate in attività didattiche e di gioco organizzate dai Pionieri della Croce Rossa, e da tante altre associazioni socio educative che da subito si sono messe a disposizione”.

Anche Coop Consumatori Nordest a voluto attivarsi, coinvolgendo la cooperativa Solidarietà 90, da tempo partner collaboratore in animazioni educative presso le scuole, che ha aderito subito alla proposta. I soci educatori della cooperativa si sono messi a disposizione ed è stato creato un gruppo staffetta operativo all’interno del campo nel mese di luglio.

“Abbiamo individuato insieme ai referenti della Croce Rossa – spiegano gli operatori di Solidarietà 90 – le modalità dei nostri interventi, e abbiamo consegnato scorte di materiale didattico, necessario alle attività dei bambini. Gli educatori hanno proposto attività laboratoriali per il riciclo delle bottiglie di plastica, visto il largo consumo di acqua in bottiglia. Negli Atelier di pittura i bambini hanno colorato striscioni per allestire e dare connotazione allo spazio – atelier. Ci sono poi stati i giochi di squadra come il calcio e la pallavolo, giocata insieme a due capitani “veri” di una società sportiva del Coni: i bambini erano molto orgogliosi di rispettare le regole e di imparare tecniche professionali di gioco. Con il “Ludobus” abbiamo portato i giochi di strada, realizzati con materiale di legno: i giochi hanno suscitato molta curiosità e tutti hanno voluto provare nuove sfide e tecniche di abilità non facili per giocare insieme in modo diverso e divertente.

 

Queste sono le esperienze che abbiamo voluto vivere con i bambini, e raccontarle vuole essere solo un momento di condivisione per rendere circolare quella forte coesione di un territorio che vuole riprendersi la vita quotidiana, fatta di piccole cose ma che diventano grandi nel loro semplice senso di “vivere”. Crediamo che l’esperienza realizzata può e deve avere un seguito, poichè ci sentiamo fortemente coinvolti per il futuro che attende i tanti bambini privati della loro serena quotidianità, dei loro giochi, della loro casa ma, non privati del diritto di essere bambini”.