L’ASSEMBLEA DEI DELEGATI DI LEGACOOP EMILIA-ROMAGNA: L’INTERVENTO DEL PRESIDENTE MONTI

L’ASSEMBLEA DEI DELEGATI DI LEGACOOP EMILIA-ROMAGNA: L’INTERVENTO DEL PRESIDENTE MONTI

A un anno dal congresso regionale, Legacoop Emilia-Romagna ha riunito l’assemblea il 17 novembre dei delegati per fare il punto della situazione. “Sono trascorsi quasi 365 giorni dal congresso – ha sottolineato il presidente di Legacoop Emilia-Romagna Giovanni Monti – ma sembra che siano trascorsi anni per quanti sono stati i cambiamenti e i fatti accaduti nella cooperazione e intorno a noi. A partire dalle stragi di Parigi. Prima a Charlie Hebdo e poi quella di venerdì notte: sono avvenimenti tragici che cambiano la fisionomia del mondo e il nostro modo di guardarlo, di interpretarlo. Per questo, per solidarietà e per riflettere, l’assemblea ha dedicato un minuto di silenzio al ricordo della strage”.

Monti ha esordito fornendo alcuni dati sulla situazione della cooperazione nel periodo della crisi, dal 2008 al 2014, evidenziando come, a fronte di dolorose e gravi crisi, in particolare della filiera delle costruzioni, il sistema della cooperazione ha reagito in modo anticiclico, chiudendo il periodo con un aumento complessivo degli occupati e dei valori di bilancio.

“Siamo di fronte ad una metamorfosi che si accompagna a una prima ripresa economica, regionale e nazionale – ha detto Monti – e la cooperazione si conferma come una realtà essenziale per la tenuta e lo sviluppo dei nostri sistemi economici e sociali. 
La tavola rotonda ha presentato casi eccellenti che testimoniano la complessità del mutamento e dell’innovazione in corso nel mondo cooperativo”.

Monti ha ricordato gli obiettivi principali del mandato: la costituzione dell’Alleanza delle cooperative italiane entro l’1 gennaio del 2017, i cambiamenti nei meccanismi della governance, il sostegno all’innovazione prodotta nelle singole cooperative e all’internazionalizzazione, la creazione di nuove attività imprenditoriali attraverso progetti intersettoriali che vedono la partecipazione di più cooperative di diversi settori coinvolgendo anche, laddove possibile, imprese private e istituzioni pubbliche. “È il modello di Fico, la Fabbrica Contadina che nascerà a Bologna che vede nella compagine societaria una pluralità di soggetti economici, finanziari e istituzionali – ha ricordato Monti –. Esperienze analoghe, anche di scala diversa, si possono avere nel rapporto tra grande distribuzione e cooperazione agroalimentare; tra una grande realtà come Unipol e la cooperazione sociosanitaria per il rinnovamento del Welfare locale; nell’housing sociale, dove abbiamo elaborato un progetto da proporre alla Regione assieme a Confcooperative e Agci; nel sostegno alla nascita di nuove esperienze di workers buyout. E così via: tutti progetti lanciati un anno fa e che, grazie all’elaborazione di alcuni gruppi di lavoro, iniziano a diventare realtà”.

Grande attenzione anche verso la filiera delle costruzioni che più di ogni altra ha risentito degli effetti della crisi: “Pensiamo a due nuovi poli che si affiancheranno alle realtà che hanno mantenuto e, anzi, ampliato le loro aree di business, ovvero Cmc di Ravenna e Cmc di Carpi. Uno è quello emiliano costituito da Sicrea, una esperienza di impresa a controllo cooperativo che vogliamo prendere a modello; il secondo dovrà coinvolgere realtà produttive che vanno da Bologna alla Romagna. Inoltre, ci sembra che sia giunto il momento di integrare le funzioni del Consorzio cooperative costruzioni e del Consorzio nazionale servizi”.

Numerosi gli interventi anche sulla governance e sulle regole di funzionamento interno alle cooperative. Inoltre, è stato creato un Osservatorio sulla cooperazione in collaborazione con UnionCamere e si è deciso di dare vita a un sistema di monitoraggio sull’andamento delle cooperative che ha l’obiettivo di individuare per tempo eventuali criticità.

Per sostenere le cooperative in questo necessario sforzo di rinnovamento e innovazione Legacoop promuoverà azione e iniziative di alta formazione da mettere a disposizione dei soci e dei gruppi dirigenti anche per sostenere e qualificare l’indispensabile ricambio generazionale.

“Resta, come sempre, tanto lavoro da fare – conclude Monti – ma, nonostante le grandi difficoltà, grazie all’insieme del movimento cooperativo, abbiamo raggiunto risultati concreti e positivi. Vogliamo fare di più e meglio per dare risposta ai bisogni di reddito e di lavoro a cominciare dai soci e dai lavoratori delle cooperative che sono state costrette alla chiusura”.

Dopo la relazione di Monti e del direttore di Legacoop Emilia-Romagna Igor Skuk, l’assemblea, coordinata dalla vicepresidente dell’associazione regionale e presidente di Camst Antonella Pasquariello, è seguita una tavola rotonda coordinata dal direttore di Trc Ettore Tazzioli alla quale hanno partecipato il presidente di Sicrea Luca Bosi, la presidente di Cadiai Fanca Guglielmetti, l’amministratore delegato di Fico Eataly World Tiziana Primori, la presidente di Cir-Food Chiara Nasi, il presidente di Coop Adriatica Adriano Turrini, il presidente di CPL Concordia Mauro Gori. A seguire, gli interventi del ministro del Lavoro Giuliano Poletti e del presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini; l’intervento conclusivo è stato affidato al presidente di Legacoop Nazionale Mauro Lusetti.