L’ALLEANZA DELLE COOPERATIVE ITALIANE HA INCONTRATO I CANDIDATI PRESIDENTI BONACCINI, RONDONI, FABBRI.

L’ALLEANZA DELLE COOPERATIVE ITALIANE HA INCONTRATO I CANDIDATI PRESIDENTI BONACCINI, RONDONI, FABBRI.

Si è svolto il 30 ottobre a Bologna un incontro tra i candidati alla presidenza della Regione e l’esecutivo dell’Alleanza delle Cooperative Italiane dell’Emilia-Romagna costituita tra Legacoop, Confcooperative, Agci. Si sono resi disponibili al confronto e hanno partecipato Stefano Bonaccini, Alan Fabbri, Alessandro Rondoni.

“È stato – ha commentato il presidente di Aci Emilia-Romagna, Giovanni Monti – un confronto utile. Bisogna riconoscere che, al di là delle connotazioni partitiche, con accenti diversi, c’è convergenza sui temi più rilevanti che è necessario affrontare e un riconoscimento unanime del ruolo positivo della cooperazione. Abbiamo chiesto che, a elezioni concluse, non si perda tempo e che l’esecutivo entri subito in azione: ci sono progetti aperti, necessari per la vita economica e sociale della nostra regione, che non possono essere lasciati a lungo nel cassetto. Ci sono settori, come la filiera delle costruzioni, ai quali il Governo nazionale deve riconoscere la situazione di crisi. E la Regione è il primo interlocutore che lo Stato deve e può ascoltare”.

“Serve uno sforzo comune, senza precedenti – ha insistito il copresidente Aci Francesco Milza – per fare ripartire l’occupazione e mettere al sicuro il welfare, migliorandolo. Non ci siamo riferiti solo ai settori in difficoltà: l’auspicio è che l’agroalimentare venga considerato strategico per le politiche della Regione e che, al suo all’interno, sia riconosciuto e promosso per il futuro il ruolo della cooperazione come modello di impresa moderna che sa coniugare partecipazione e solidarietà. Inoltre – prosegue Milza – ci sono spazi per nuove attività imprenditoriali nei settori emergenti dell’economia, che ben si adattano alla forma cooperativa e che vanno sostenute, sia finanziariamente, sia attraverso il tutoraggio».

Non per caso la necessità di “favorire la nascita di startup e spinoff cooperativi ad alto contenuto innovativo e creativo” e di “cooperative di comunità” è al primo punto del documento che sintetizza le proposte di Aci Emilia-Romagna consegnato ai candidati. «Per loro – chiude Monti – chiediamo l’abbattimento per i primi tre anni degli oneri tributari e fiscali di competenza regionale».

La cooperazione – ha sottolineato il copresidente di Aci, Massimo Mota – è una forma di impresa particolarmente adatta per chi ha una buona idea e pochi capitali da investire, i giovani in particolare. Noi facciamo la nostra parte con bandi, favorendo l’accesso ai fondi, mettendo a disposizione le finanziarie cooperative. Ma va rafforzato il ruolo della Regione in questa direzione e il suo ruolo verso gli istituti creditizi anche attraverso il rafforzamento dei Consorzi di garanzia fidi».

Il documento, che verrà inviato anche ai candidati presidenti che non hanno partecipato all’incontro odierno, si articola attorno a una decina di punti e propone, tra l’altro, di rivedere i centri dell’impiego, anche alla luce del Jobs Act; attivare una cabina di regia che sia punto di riferimento per i fondi strutturali europei; favorire la riqualificazione e la rigenerazione del territorio; puntare sulla green e sulla blu economy, sull’offerta culturale e turistica.

Un capitolo è dedicato anche a welfare e salute: “Noi continuiamo a pensare che il welfare di questa Regione è ancora una punta di eccellenza anche grazie al lavoro della cooperazione sociale. Un welfare pubblico universalistico finanziato dalla fiscalità generale che prevede diverse gestioni va senz’altro mantenuto, rafforzato e ottimizzato combattendo gli sprechi. Siamo tuttavia consapevoli che i bisogni aumentano e che il 70% della spesa sociale e sanitaria è a carico dei cittadini. Ci candidiamo quindi a promuovere l’organizzazione della domanda proponendo soluzioni innovative sia in ambito sociale sia in ambito sanitario“.