INSERIMENTO LAVORATIVO E INCLUSIONE SOCIALE: IL 16 LUGLIO UN SEMINARIO REGIONALE

INSERIMENTO LAVORATIVO E INCLUSIONE SOCIALE: IL 16 LUGLIO UN SEMINARIO REGIONALE

Il 22 giugno scorso la Giunta regionale dell’Emilia-Romagna ha approvato il progetto di legge “Disciplina a sostegno dell’inserimento lavorativo e dell’inclusione sociale, attraverso l’integrazione tra i servizi pubblici del lavoro, sociali e sanitari”. Il progetto di legge, che proseguirà il suo iter in Assemblea legislativa, prevede fra l’altro l’identificazione di strumenti per definire chi è oggi persona vulnerabile. Si tratta di un provvedimento che avrà una grande importanza per le cooperative sociali, in particolare per quelle che si interessano di inserimento lavorativo e di persone fragili e vulnerabili.

Legacoopsociali Emilia-Romagna sul tema ha organizzato il 16 luglio un seminario di approfondimento, che si svolgerà dalle 9:30 alle 14:00 allo Spazio Eco, gestito dalla cooperativa sociale Opengroup, in via dei Mille 26 a Casalecchio di Reno (BO).

“Un anno fa – spiega il responsabile di Legacoopsociali dell’Emilia-Romagna Alberto Alberani – la Legge regionale della cooperazione sociale ha inserito al suo interno la figura delle “fasce deboli” rimandando alla Giunta un successivo atto. Il 22 giugno scorso la Giunta regionale ha approvato il progetto di legge “Disciplina a sostegno dell’inserimento lavorativo e dell’inclusione sociale”. Va anche ricordato che all’interno del Ddl di riforma del Terzo Settore è prevista la rivisitazione della 381 e l’identificazione delle fasce deboli. Sono quindi in corso riflessioni e scelte legislative su un tema che appartiene con forza all’esperienza e alla storia della cooperazione sociale. Per questi motivi Legacoopsociali Emilia-Romagna ha ritenuto utile organizzare l’incontro del 16 luglio”.

Alla giornata parteciperanno Paola Cicognani, responsabile del Servizio Lavoro della Regione Emilia-Romagna, Maura Forni, direttrice dell’Assessorato regionale alle Politiche sociali, e la società Scs, che come consulente della Regione sta elaborando una proposta in merito agli strumenti che potrebbero permettere la definizione di chi è “fragile/vulnerabile”.

Per quanto riguarda il progetto di legge regionale, con l’art. 2 si individueranno e si discipleranno gli strumenti di valutazione della fragilità e vulnerabilità delle persone. Con l’art. 3 si interviene per l’integrazione dei servizi pubblici del lavoro, sociale e sanitari. L’art. 4 prevede un Piano integrato territoriale dei servizi pubblici del lavoro, sociale e sanitario. L’art. 7 prevede la revisione degli ambiti territoriali dei centri per l’impiego. L’art. 10 parla della verifica delle condizioni di fragilità e vulnerabilità e presa in carico unitaria, accertata da una equipe multi professionale. Con l’art. 18 si individuano azioni, strumenti, modalità ed interventi specifici di orientamento, supporto individuale e formazione professionale, a beneficio delle persone in condizioni di fragilità e vulnerabilità di cui all’articolo 2. Gli articoli 19 e 20 intervengono sul tema dei tirocini. Gli art. 21, 22, 23 e 24 affrontano il tema del sostegno all’inserimento al lavoro, del coinvolgimento delle imprese e della promozione della responsabilità sociale. L’art. 25 prevede l’individuazione di forme e strumenti di raccordo con le cooperative sociali e i loro consorzi, l’individuazione delle condizioni di inserimento delle persone in condizioni di fragilità e vulnerabilità presso le cooperative sociali, in particolare di tipo b. Verifica inoltre le possibilità di attribuzione ed affidamento di servizi, da parte di soggetti istituzionali coinvolti nella elaborazione di entrambi, in particolare a beneficio delle cooperative sociali di tipo b. Con l’art. 26, al fine di raggiungere gli obiettivi dell’inserimento al lavoro nonché del sostegno alla inclusione sociale ed alla autonomia, attraverso il lavoro, sono individuati e realizzati percorsi volti a permettere alle persone in condizione di fragilità e vulnerabilità di operare come lavoratori autonomi ed imprenditori, anche sviluppando nuovi rami di attività all’interno di imprese già esistenti, nonché di costituire associazioni e società, anche cooperative.