I BAMBINI AL LICEO PER IMPARARE A PROGRAMMARE. GIOVANNI BRUNO DI SOLUZIONI FUTURA INSEGNA IL CODING

I BAMBINI AL LICEO PER IMPARARE A PROGRAMMARE. GIOVANNI BRUNO DI SOLUZIONI FUTURA INSEGNA IL CODING

In un mondo che si sta evolvendo e sono sempre più presenti le macchine virtuali è sempre più importante dialogare con esse e apprendere le tecnologie che ci semplificano la vita. Se 10 anni fa erano necessario conoscere i linguaggi come l’inglese o il francese, oggi è necessario conoscere i linguaggi dell’informatica.
Giovedì 26 maggio i piccoli alunni della 4°C della Scuola Elementare Matilde di Canossa si sono recati al Liceo Spallanzani per imparare a programmare divertendosi con Scratch. Si tratta di un linguaggio di programmazione sviluppato dal Massachussets Insititute of Techonology (MIT) che consente di elaborare storie interattive, giochi, animazioni, arte e musica. L’idea di questo linguaggio è che anche i bambini o le persone inesperte di linguaggi di programmazione possono imparare importanti concetti di calcolo matematico, a ragionare in modo sistematico, a pensare in modo creativo e anche a lavorare partecipativamente. Gli studenti da tutto il mondo possono infatti condividere i progetti realizzati e scambiarsi opinioni sulla programmazione.
Giovanni Bruno insegna al Liceo Scientifico Spallanzani ed è anche il presidente della cooperativa Soluzioni Futura, una azienda che si occupa di cloud, linguaggi e sviluppo web: “Non avrebbe senso pensare a una azienda solo con la logica del profitto, per questo fin dalla fondazione di Soluzioni Futura io e miei colleghi abbiamo deciso di impegnare alcune ore al mese a progetti sociali per il territorio. Io amo insegnare e ho deciso di dedicarmi ai più piccoli.”
“E’ una attività che mette alla prova le capacità logiche dei bambini in un contesto ludico -  spiega la maestra Anna Occhiali coordinatrice della classe  4°C del Matilde di Canossa – “I programmi scolastici statali e europei ci chiedono giustamente di insegnare oltre alle competenze base del leggere, scrivere e far di conto di sviluppare nei bambini anche la capacità computazionale. Lo stesso Giovanni è stato mio allievo 23 anni fa, aveva questa grande passione per l’informatica dalla scuola elementare che ha continuato a sviluppare ed è riuscito a trasformarla in un lavoro. Ha mantenuto con me e con la nostra scuola un legame molto forte, non ci siamo persi di vista, e visto che abbiamo questa passione congiunta per la programmazione ci siamo trovati d’accordo nel fare questa esperienza formativa con i miei alunni”.
Anche i giovani protagonisti della mattinata hanno apprezzato l’attività “Programmare mi piace perché mi diverte, anche a casa faccio questa attività con il PC! Non è facile ma con Giovanni siamo riusciti a programmare con scratch” ci racconta Maria Beatrice Lupi di anni dieci
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“Mi è piaciuta questa attività, non sembrava neanche di essere a scuola! Vorrei farla ancora!” dice con entusiasmo Lorenzo Caneva di dieci anni anche lui.