Fiere: l’Alleanza delle Cooperative non condivide la scelta della provincia

Fiere: l’Alleanza delle Cooperative non condivide la scelta della provincia

Al di là delle questioni di legittimità sull’atto, assunto tre giorni prima dello scioglimento dell’ente, le Centrali cooperative dell’Alleanza Cooperative Italiane di Reggio Emilia (Agci, Confcooperative e Legacoop) “bocciano” la decisione con la quale il Consiglio provinciale ha deciso di orientare 15 milioni di euro su Fieremilia.

“Per investire, o più probabilmente per immobilizzare per un tempo indefinito una somma così ingente di risorse pubbliche – sottolinea l’ACI – non bastano dichiarazioni generiche relative alla promozione del territorio e alla tutela di un bene pubblico il cui valore è risultato oscillante in questi mesi e, in ogni caso, ancora del tutto teorico in quanto non determinato da una relazione con reali possibili acquirenti”.

In presenza di una situazione economica pesantissima e, oltretutto, in assenza di una progettualità credibile, per il futuro, da parte di quello stesso ente locale che nei fatti ha interdetto la ricerca di partnership importanti per una grande valorizzazione del nostro territorio anche in vista di Expo 2015 – prosegue l’Alleanza delle Cooperative Italiane di Reggio Emilia – abbiamo sostenuto a suo tempo l’opportunità di dare continuità al calendario fieristico del 2014 con la creazione di una nuova società di gestione e il suo finanziamento (ma proprio limitatamente alla gestione) anche da parte della Camera di Commercio, ma questo non ha nulla a che vedere con operazioni di questa natura e di questa entità e con acquisizioni di immobili e terreni che impegnerebbe la collettività in uno sforzo economico insostenibile (dai 20 ai 30 milioni di euro) in assenza di progetti ed opportunità di apprezzabile valorizzazione”.

“Tutto questo – prosegue l’ACI – mentre è invece evidente che il nostro territorio, per garantirsi nuova competitività su prodotti e servizi, richiede investimenti che, innanzitutto, valorizzino le risorse infrastrutturali che appaiono più interessanti per questo obiettivo: dalla stazione Mediopadana dell’Alta Velocità al Tecnopolo con i suoi centri di ricerca, al Fab Lab di Spazio Gerra, alla sede universitaria”.

Le obiezioni sollevate da esponenti del Pd e sindaci dell’area sulla quale gravita l’Autobrennero – sottolinea l’ACI – dicono quanto sia considerata inopportuna la scelta di legare le azioni di questa società ad un’iniezione sulle fiere, ma in ogni caso è certo che non è semplicemente occupando spazi e aree con investimenti e progetti pubblici, magari solo sulla carta, né con iniziative segnate dalla politica o limitate ai confini amministrativi che attrarremo investimenti esterni o avremo successo in un mercato che guarda anche oltre i confini europei e agli scali internazionali”.

“Con chiarezza – proseguono le Centrali cooperative reggiane raggruppate nell’Alleanza – diciamo dunque che non riteniamo un buon investimento per le imprese e il nostro territorio l’acquisto, da parte degli enti pubblici, dei padiglioni e dell’area delle attuali Fiere, che andrebbe ad immobilizzare ingenti risorse solo per bandiere pubbliche o territoriali”.

“Se queste risorse sono davvero disponibili per l’attrattività e il rilancio dell’economia reggiana – osserva ancora l’Alleanza delle Cooperative Italiane di Reggio Emilia – occorreva un confronto serio e concreto sullo sviluppo e sui luoghi che più si prestano per raggiungere l’obiettivo”. “Oggi – conclude l’ACI – un investimento sulle Fiere che vada al di là del mantenimento di un calendario di eventi adeguato alla nostra dimensione cittadina, rischia di essere una sorta di “canto del cigno” per il nostro territorio”.