Coop Alti Monti: inaugurata Comunità per minori “Il Bucaneve”

Coop Alti Monti: inaugurata Comunità per minori “Il Bucaneve”

Grande partecipazione il 1 settembre a Civago, nell’alto Appennino reggiano, per l’inaugurazione della Comunità per minori “Il Bucaneve” della cooperativa Alti Monti. In pratica un paese in festa, che ha salutato quella che sarà una “comunità nella comunità”.

 Il presidente della cooperativa, Claudio Gaspari, ha rimarcato l’importanza per Civago di una Comunità che coinvolge un intero paese dell’alto Appennino reggiano, con la possi-bilità di creare anche possibilità di lavoro per i giovani della montagna. Vittorina Chesi, consigliere della cooperativa, che ha coordinato il progetto della Comunità, ha sottolineato come il “Bucaneve” potrà essere un servizio rivolto a minori che devono uscire da condizioni difficili. “Civago – ha detto con passione Vittorina Chesi – non vuole morire: continuare a sentire le voci dei bambini è essenziale per la vita del paese“. Il sindaco di Villaminozzo, Luigi Fiocchi, ha ricordato l’adesione al progetto di Alti Monti, subito condiviso dall’Amministrazione comunale. Katia Cuoghi, responsabile dell’Area di Reggio Emilia di Coopselios, cooperativa sociale che ha collaborato attivamente al progetto della Comunità, ha voluto ricordare il grande impegno della cooperazione sociale nel territorio della montagna reggiana. Con “Il Bucaneve” un’altra scommessa è stata vinta. Emanuela Bonicelli, del Distretto Ausl di Castelnovo ne’ Monti, ha rimarcato come il progetto di Civago sia una risorsa importante per tutto il territorio. Simona Caselli, presidente di Legacoop Reggio Emilia (a cui Alti Monti aderisce) ha spiegato come sia significativa l’ostinazione e la voglia di fare dei cooperatori, ricordando anche l’importanza che stanno assu-mendo le cooperative di comunità come Alti Monti. L’assessore regionale alle Politiche sociali Teresa Marzocchi ha sottolineato come sia significativo il progetto di Alti Monti, per indicare una evoluzione del Welfare, dove è importante il ruolo dei soggetti privati con la condivisione delle responsabilità. L’assessore ha poi ricordato l’importanza dei diritti, ma gestiti nella responsabilità di tutti, con il protagonismo dei cittadini.

Teresa Marzocchi ha poi affermato che l’esperienza di Alti Monti, specialmente per la sua collocazione, è una sfida e verrà seguita con attenzione dalla Regione. All’assessore regionale e al sindaco di Villaminozzo, è poi toccato l’onore del taglio del nastro. E’ seguita la visita alla struttura, che era stata bene-detta all’inizio della cerimonia dal parroco del paese. Civago è un borgo reggiano dell’Appennino tosco-emiliano, all’interno dell’omonimo Parco nazionale. Nella storia del paese lo spirito di comunità è sempre stato molto forte e tutt’oggi mantiene viva la piccola realtà sociale. Buona parte degli abitanti si sono associati in cooperativa per promuovere iniziative che contribuissero al presente ed al futuro del luogo e delle sue risorse umane. Alti Monti, una delle prime “Cooperative di Comunità” in Italia, è anche cooperativa sociale.

“Il primo e più importante progetto che anima la base sociale – spiegano i soci della cooperativa – è quello, anche sulla scorta di precedenti esperienze, di connettere la rete sociale comunitaria con una comunità di minori, bambini e ragazzi temporaneamente privi del sostegno familiare. Abbiamo ristrutturato un fabbricato al centro del paese come casa della comunità “Il Bucaneve”. Pensiamo che i ragazzi, nella loro vita quotidiana, possano trarre beneficio dal sentirsi parte della cittadinanza e non ritenersi ospitati forzosamente in una istituzione indifferente al luogo ed alla gente che lo abita. Allo stesso modo pensiamo che gli abitanti siano arricchiti dalla presenza di altri bambini e ragazzi nel paese e responsabilizzati nei loro confronti.

Diamo un significato fondamentale ad un’accoglienza calda e ad una partecipazione attiva nei ritmi e negli stili di vita del paese, nel rapporto con i coetanei della zona, con le famiglie, con gli anziani, nell’interazio-ne con l’ambiente e con la cultura locale. I ragazzi avranno modo di vivere nel terri-torio, fare passeggiate ed escursioni, attività sportive anche invernali, coltivazione dell’orto, partecipazione alle attività delle famiglie del paese. Le attività saranno supportate dai soci volontari della cooperativa”.

I principi ispiratori della Comunità devono comunque essere declinati nel confronto con i servizi che tutelano e proteggono i minori e quindi rispondere alle specificità di ogni singolo ospite e del rispettivo Piano Educativo. E’ importante definire i programmi individuali con i servizi preposti sin dal momento della proposta di ingresso e seguire costantemente con i referenti il percorso dei ragazzi durante il periodo di accoglienza. L’obiettivo non può essere il solo mantenimento – protezione ma il sollievo ed raggiungimento di condizioni migliorate di equilibrio e di salute psico-fisica all’uscita rispetto all’ingresso. Ove possibile questi percorsi devono essere compiuti anche coinvolgendo la famiglia di origine. La Comunità socioeducativa “Il Bucaneve” è autorizzata al funzionamento ai sensi della delibera della G.R. Emilia-Romagna n. 1904 del 2011. Il progetto è stato elaborato con la collaborazione del servizio minori della cooperativa Coopselios, che supporta la comunità sul piano tecnico ed organizzativo. Il numero degli ospiti previsti è 8, più aumenti in caso di fratelli. La fascia di età su cui è orientata la struttura è 6-13 anni. L’equipe socio-educativa è composta da laureati e diplomati nel numero e nelle materie previste dalla delibera, comprese due figure laureate con funzione di coordinatore e vicecoordinatore.La retta giornaliera prevista ammonta a 120 euro, comprensivi di tutte le spese, oltre a vitto ed alloggio anche vestiario, libri e supporti scolastici, piccole necessità ed attività quotidiane, spostamenti per incontri programmati.