Confcooperative e Legacoop: no al superprelievo sul latte

Confcooperative e Legacoop: no al superprelievo sul latte

“E’ direttamente dal presidente del Consiglio Enrico Letta – che ha assunto l’interim del ministero per le Politiche Agricole – che attendiamo con urgenza una risposta che consenta ai produttori di latte reggiani di non privarsi inutilmente di oltre 5 milioni di euro di liquidità per pagare un superprelievo che non ha ragione d’essere”.

Confcooperative e Legacoop intervengono così sull’istanza che l’Alleanza delle Cooperative Italiane ha presentato proprio al ministero e all’Agea, al fine di ottenere un provvedimento che riduca al 10% l’ammontare del prelievo supplementare per la campagna produttiva che si concluderà il 31 marzo.

“La richiesta – spiegano i responsabili del settore agroalimentare di Confcooperative e Legacoop Reggio Emilia. Alberto Lasagni e Luigi Tamburini – è motivata dall’esame degli ultimi dati produttivi disponibili, dai quali emerge che quasi certamente anche quest’anno il nostro Paese non supererà la quota latte di riferimento fissata dall’Unione Europea. Al 30 novembre 2013, infatti, la produzione nazionale, pari a 6.981.381 tonnellate, ha fatto registrare una riduzione di circa 120.000 tonnellate rispetto alla campagna dello scorso anno, quando già non si era superata la quota assegnata al nostro Paese”.

“Ciò nonostante – proseguono Lasagni e Tamburini – i nostri produttori sono ancora chiamati a versare un superprelievo che, nella provincia di Reggio Emilia, si attesta a 6 milioni di euro”. “Un esborso inutile per l’erario (che dovrebbe restituirlo tra qualche mese), privo di ragioni e dannoso per i nostri produttori, che si vedrebbero privati di ingenti risorse nel momento in cui permangono pesanti problemi di liquidità a carico delle aziende. Proprio per questo – concludono gli esponenti di Confcooperative e Legacoop – chiediamo al presidente Letta un provvedimento urgente che non comporta alcun onere per lo Stato e può garantire alle imprese agricole l’uso produttivo di risorse che, altrimenti, sarebbero inutilmente congelate”.