Alleanza delle Cooperative Italiane: “Ci costituiremo parte civile contro le false cooperative”

Alleanza delle Cooperative Italiane: “Ci costituiremo parte civile contro le false cooperative”

L’Alleanza delle Cooperative Italiane si costituirà parte civile contro le false cooperative. È la proposta che emerge dalla conferenza stampa del 1 ottobre a Roma dal presidente Mauro Lusetti e dai copresidenti Maurizio Gardini e Rosario Altieri. Una scelta che fa parte di un pacchetto di iniziative che comprende anche il varo di un Manifesto dell’economia pulita e una proposta di legge per aumentare la capacità di contrasto dello Stato verso le false cooperative.

Rispetto e responsabilità; autonomia e indipendenza; pulizia e trasparenza; onestà e regole; comunità e persone sono i cinque punti nei quali si articola il Manifesto per un’economia pulita. Una sfida che la cooperazione intende riempire di contenuti – lavorandoci a partire dai Congressi delle tre centrali nei prossimi mesi – e che lancia a tutte le altre associazioni di categoria.

In questo quadro nascono sia la scelta di costituirsi parte civile, ogni qualvolta sarà possibile, nei processi contro le false cooperative e la proposta di legge per inasprire i controlli. In questa battaglia, infatti, fondamentale è un vero coordinamento delle attività ispettive a tutti i livelli. “Bene quindi l’istituzione dell’Agenzia Unica per le Ispezioni del Lavoro contenuta nell’emendamento del Governo al DDL Delega lavoro al Senato – spiega l’Alleanza – sollecitiamo costantemente il Ministero dello Sviluppo Economico a perseguire l’obiettivo di raggiungere, con la revisione, la totalità delle cooperative, in particolare quelle a cui la PA deve provvedere direttamente”.

È necessario – conclude l’Alleanza delle Cooperative – fare con urgenza una riflessione su nuovi strumenti, come quelli di tipo premiale: le cooperative non possono partecipare ad appalti pubblici o privati senza aver superato la revisione biennale; le cooperative senza certificato di revisione non possono accedere a finanziamenti regionali (come già avviene in alcune Regioni come l’Emilia Romagna).