“Settimana della Salute mentale: una mostra fotografica di Zora

“Settimana della Salute mentale: una mostra fotografica di Zora

Quest’anno anche la cooperativa sociale Zora prende parte alla “Settimana della Salute mentale” con la mostra fotografica “Tutta la vita a casa a Treviso” di Vittorio Vizzini, operatore di Zora, che espone un lavoro particolare su una ospite della cooperativa.L’inaugurazione della mostra è prevista il 22 settembre alle 15:00 alla Biblioteca delle Arti, Piazza della Vittoria 5. La mostra rimarrà allestita per la durata della Settimana.

Vittorio Vizzini collabora per alcuni anni con l’Archivio Fotografico degli Eredi di Luigi Ghirri. Espone le proprie foto in alcune collettive durante le passate edizioni di Fotografia Europea a Reggio Emilia e durante il festival “Fino al cuore della rivolta” a Fosdinovo. E’ operatore socio sanitario presso la cooperativa sociale Zora.“Condividere uno spazio è il primo passo verso la comprensione di chi l’abita. Attraverso una co-noscenza esperienziale – spiega Vittorio Vizzini – ci si avvicina alla condizione dell’altro per individuarne criticità e bisogni. Muoversi all’interno della camera di un ospite presso una struttura per disabili ci fa rendere conto di quanto in realtà sia “persona” al pari di noi: allora le sue manie, le sue abitudini, i suoi interessi ci richiamano alla mente le nostre manie, le nostre abitudini, i nostri interessi. Questo riavvicinamento a chi spesso è stato relegato ai margini della società è alla base di un’interazione interpersonale migliore; un rapporto scevro dai pregiudizi e dal timore della “follia”.

Molti passi avanti sono stati fatti dalla psichiatria nel corso degli anni. Le condizioni sanitarie, fisiche e sociali dei “pazienti” sono molto migliorate. Le mura dei manicomi sono state abbattute, le porte delle celle sono state aperte, ma rimane ancora in piedi il muro del pregiudizio. Per abbattere quest’ultimo è importante che tutti quanti ci rendiamo conto del fatto che spesso questa barriera si trova dentro di noi, nella nostra coscienza. Per quanto il nostro impegno possa accorciare sempre di più la distanza fra noi e il “diverso”, una cosa non riusciremo forse mai ad eliminare del tutto: il senso di inadeguatezza, di disagio interiore che quasi ogni persona con problemi psichiatrici prova. Nonostante al giorno d’oggi le strutture che li ospitano siano spesso accoglienti, c’è un elemento comune a tutti coloro che le abitano: il forte desiderio di tornare a casa loro per sempre. “Tutta la vita a casa a Treviso” è il desiderio di Rosanna, la donna a cui è dedicato questo lavoro”.