Riunita la direzione regionale di Legacoopsociali. Alberto Alberani: “un welfare fatto di luci e ombre”

Riunita la direzione regionale di Legacoopsociali. Alberto Alberani: “un welfare fatto di luci e ombre”

Si è tenuta il 10 settembre a Bologna la Direzione regionale di Legacoopsociali con la partecipazione dell’assessore regionale alle Politiche sociali Teresa Marzocchi e la presidente nazionale di Legacoopsociali Paola Menetti. Ha introdotto i lavori il responsabile regionale dell’associazione, Alberto Alberani, e ha concluso i lavori il presidente di Legacoop Emilia-Romagna Giovanni Monti.

La direzione, aperta ai diversi stakeholder, si tiene a poche settimane dai congressi territoriali, regionali e nazionale di Legacoop e ha fatto il punto, senza sorvolare sugli elementi autocritici, sulle politiche sociali realizzate negli utlimi anni in Emilia-Romagna.

Un aspetto – osserva Alberani – va senz’altro valutato con soddisfazione: è stato superato il sistema delle gare d’appalto passando all’accreditamento facendo dell’Emilia Romagna l’unica Regione che non metterà più all’asta anziani e disabili, mettendo a disposizione un Fondo per la non autosufficienza da difendere con le unghie e con i denti e, anzi, da incrementare”. Giudizio tutto sommato positivo anche per l’approvazione della Legge regionale sulla cooperazione sociale che dovrebbe potenziare il ruolo delle cooperative che promuovono il lavoro delle persone svantaggiate o in condizioni di fragilità sociale”.

Tra i servizi innovativi, pensati per essere d’aiuto alle persone in difficoltà, c’è Faremutua, nata grazie alla partecipazione di tutte le Legacoop territoriali della regione, delle cooperative sociali e delle Coop Consumatori Nordest, Adriatica, Reno presso i cui punti vendita, in collaborazione con Unipol, nei prossimi mesi apriranno sportelli dedicati.

Non mancano le criticità: “A fronte di aumenti di occupati e fatturati – ha rilevato Alberani – la cooperazione sociale ha visto progressivamente ridurre la redditività, oramai attestata sul 3-4%, e pur migliorando i tempi di pagamenti sconta una eccessiva dipendenza dalla pubblica amministrazione. Una condizione che, anche per i continui tagli al welfare, mette a repentaglio i fatturati e incide negativamente sull’estenzione e la qualità dei servizi. Una pubblica amministrazione che nel sistema di welfare appare sempre più come una ottima 1100 Fiat: solida e affidabile, ma dalla manutenzione costosa e impegnativa e molte volte bloccata da rigidità, demotivazioni, burocrazie».

“Nel 2010, alle scorse elezioni regionali – ha ricordato Giovanni Monti – Legacoopsociali aveva chiesto con forza un cambio di passo, cambio che in parte è avvenuto; si tratta di una richiesta che assume ancora più valore ora, in quanto il mantenimento dell’attuale sistema di welfare mix può tenere solo se viene riconosciuta pari dignità al privato sociale e si continua a camminare insieme adattando il passo alle continue modifiche economiche, sociali e demografiche che investono e trasformano le comunità emiliano-romagnole”.