MONDO AGRICOLO REGGIANO PIU’ UNITO CON AGRINSIEME

MONDO AGRICOLO REGGIANO PIU’ UNITO CON AGRINSIEME

Il mondo agricolo rappresentato da Cia, Confagricoltura, Agci, Congfcooperative e Legacoop ha un nuovo strumento di coordinamento: si chiama “Agrinsieme”, ed è il frutto della volontà delle organizzazioni agricole e cooperative di rafforzare comuni strategie di lavoro e di dare più forza al settore primario nel confronto con la politica e le istituzioni reggiane, nazionali ed europee.

“La nascita di “Agrinsieme” – sottolineano Lorenzo Melioli, presidente di Confagricoltura, Ivan Bertolini, presidente di Cia, Marcello Bonvicini, responsabile di Agci-Agrital, Matteo Caramaschi, presidente di Fedagri-Confcooperative e Luigi Tamburini, responsabile di Legacoop Agroalimentare – rappresenta innanzitutto un elemento di discontinuità rispetto alle logiche della frammentazione che spesso hanno caratterizzato la rappresentanza agricola, ma al tempo stesso punta decisamente sulla definizione di comuni strategie di lavoro a favore di un mondo agricolo ed agroalimentare che negli ultimi 10-12 anni ha visto ridursi del 25% i redditi delle imprese”.

“Il valore di un lavoro comune – proseguono gli esponenti di Cia, Confagricoltura, Agci, Congfcooperative e Legacoop – è tanto più alto oggi, nel momento in cui gran parte delle politiche agricole ed agroalimentari viene definita su tavoli che richiedendo una convergenza di analisi e strategie che possano dare più autorevolezza alla voce dei produttori”.

Da “Agrinsieme” sono intanto uscite anche le prime proposte e richieste alla politica e alle istituzioni, racchiuse in un documento che si sofferma su 11 questioni che le organizzazioni agricole e le centrali cooperative individuano come vere e proprie emergenze rispetto al futuro del comparto.

L’appello alla politica e alle istituzioni parte dalla richiesta di una presenza “costante e di alto profilo professionale del Governo italiano nelle istituzioni comunitarie”, soprattutto in vista di una proposta di bilancio della Unione Europea che rischia di ridurre sensibilmente il budget di spesa per l’agricoltura. Da qui, “Agrinsieme” passa poi alla richieste di maggiori sostegni all’aggregazione delle imprese, alla ricerca e all’innovazione, con una particolare sottolineatura rispetto alle azioni riguardanti l’export delle imprese agroalimentari e alla tutela dei nostri prodotti tipici rispetto alle contraffazioni e all’uso improprio dei marchi.

Organizzazioni agricole e centrali cooperative riunite in “Agrinsieme” sottolineano poi l’urgenza di una più forte lotta al lavoro nero e irregolare, la necessità di un rafforzamento degli strumenti per il credito (il credito agevolato – si sottolinea nel documento – si è ridotto all’1% di quello necessario per gli investimenti), di una riduzione della pressione contributiva e fiscale che oggi incide troppo sui costi di produzione.

Da “Agrinsieme, infine, la richiesta di una sistematica semplificazione burocratica, il lancio di proposte per una più corretta gestione delle risorse naturali, ma anche una proposta di completa rifondazione della struttura del Governo. “Il settore agricolo – si sottolinea nel documento – non trova più corrispondenza, in termini progettuali e di sviluppo, nella configurazione attuale del ministero delle Politiche Agricole: è allora decisivo affidare ad una nuova amministrazione di riferimento la competenza sul comparto agroalimentare nel suo complesso, ovvero in termini di strategie agroindustriali, ma anche sanitarie e di visione internazionale del mercato”.