LE AZIENDE CONFISCATE ALLA MAFIA SONO UN BENE DI TUTTI

LE AZIENDE CONFISCATE ALLA MAFIA SONO UN BENE DI TUTTI

E’ stata presentata il 16 gennaio alla Camera del Lavoro di Reggio Emilia la raccolta firme a sostegno di una legge di iniziativa popolare che contiene proposte pratiche utili a far emergere nella legalità le aziende sequestrate e confiscate alla criminalità organizzata. Legacoop si trova insieme in questa azione di costruzione legislativa ad altre organizzazioni ed associazioni nazionali importanti come Cgil, Libera, Arci, Acli, Sos Impresa, Avviso pubblico, Pio La Torre Onlus, tutte impegnate da anni nella costruzione di cultura della legalità e di azioni concrete di contrastato alle varie mafie. L’iniziativa è stata anche presentata nel pomeriggio alla Direzione di Legacoop Reggio Emilia, raccogliendo già le prime firme dei componenti della Direzione stessa.

“In questo momento di dura crisi economica e finanziaria – spiega Roberto Meglioli, responsabile Rendicontazione Sociale di Legacoop Reggio Emilia – le nostre cooperative aderenti sentono forte le turbative di mercato che quotidianamente imprese illegali rifornite di finanziamenti sporchi e di conoscenze tecniche oramai adeguate svolgono anche nella nostra realtà provinciale, aiutate da una burocrazia a volte ottusa e da una legislazione a loro vantaggio. Con questa proposta si intende saldare l’attività già svolta dalle singole organizzazioni con quella investigativa e repressiva che ha bisogno non solo della nostra solidarietà, ma soprattutto di una legislazione e di un sostegno adeguato nella quotidiana azione di contrasto. La buona società economica e civile deve scacciare il cancro che la attanaglia. Legacoop – prosegue Meglioli – pensa che i 10 articoli della legge di iniziativa popolare siano utili per consegnare al tessuto sociale locale i beni costruiti con la violenza, la sopraffazione, l’inganno, la frode, la prepotenza. Garantiremo il massimo livello di trasparenza sin dal momento successivo al sequestro. Informazioni utili per il tessuto sociale che circonda l’azienda sequestrata. Aiuteremo a combattere la mafia costituendo all’Interno dell’agenzia per i beni confiscati un ufficio per le attività produttive e sindacali con l’obiettivo di rendere più agile e trasparente le azioni utili a mantenere il valore economico e sociale dell’attività confiscata. Prevediamo la costituzione di tavoli provinciali permanenti presso ogni Prefettura utili ad aiutare e a non lasciare soli gli Amministratori Giudiziari. Prevediamo misure a sostegno sia dei lavoratori reintroducendo la possibilità di utilizzare gli ammortizzatori sociali ora negati tramite la recente legge Fornero sia a sostegno delle imprese favorendo sbocchi di mercato, diminuendo l’iva prevista, favorendo la costituzione di cooperative di lavoratori. L’obiettivo è di non interrompere l’attività aziendale, non depauperare il suo valore economico e sociale, dimostrare che nella legalità e nel rispetto delle regole si può lavorare dignitosamente. Sosterremo la campagna – conclude Meglioli – raccogliendo le firme tra i cooperatori incalzando il futuro parlamento che dovrà discutere e approvare questa legge per l’emersione alla legalità e la tutela dei lavoratori delle aziende sequestrate e confiscate alla criminalità organizzata“.

Il primo appuntamento pubblico per la raccolta delle firme si è svolto il 19 gennaio in Piazza del Monte a Reggio Emilia: numerosi persone hanno apposto già nella mattinata la loro firma a sostegno della legge: tra queste la presidente della Provincia di Reggio Emilia Sonia Masini, l’on. Maino Marchi, l’assessore del Comune di Reggio Emilia Franco Corradini, la presidente di Legacoop Simona Caselli e il segretario generale della Cgil Guido Mora.