L’Assemblea della cooperativa sociale Lo Stradello

L’Assemblea della cooperativa sociale Lo Stradello

In occasione dell’ultima Assemblea la cooperativa sociale Lo Stradello di Scandiano ha presentato ai soci, assieme al bilancio economico, anche il bilancio sociale.

Lo Stradello è una cooperativa che svolge attività di inserimento lavorativo di persone svantaggiate, operando nei settori agricolo, dei servizi ambientali, della manutenzione del verde, dei laboratori integrati. “La nostra cooperativa – afferma il presidente Piero Giannattasio – ha contribuito con efficacia anche nel 2012 al superamento dell’esclusione dal mercato del lavoro di persone svantaggiate. Il nostro obiettivo è quello di offrire ai lavoratori con differenti disabilità l’occasione di sperimentarsi, di acquisire competenze professionali, in un contesto in cui il lavoro è inteso come uno strumento per l’integrazione sociale per l’emancipazione e l’affermazione personale. Dal punto di vista sociale – prosegue Giannattasio – i risultati della nostra cooperativa continuano ad essere molto positivi. Attraverso la progettazione di percorsi di inserimento individuale favoriamo l’integrazione delle persone disabili nel mondo del lavoro, sostenendole nelle relazioni sociali, e permettendo loro il raggiungimento di una autonomia economica. In sostanza i nostri lavoratori svantaggiati non gravano sulla spesa assistenziale e sono produttivi a tutti gli effetti”.

Il personale svantaggiato che lavora allo Stradello rappresenta il 43% dei lavoratori (20 su 67). A questi vanno aggiunte 33 persone impegnate in percorsi di inserimento socio-occupazionale. Delle persone svantaggiate 42 provengono dall’Unione Tresinaro Secchia, 8 da Reggio Emilia e gli altri da Baiso e Viano. Gli inserimenti lavorativi si sviluppano nei vari settori in cui opera la cooperativa. “L’obiettivo dello Stradello – spiega il presidente – è quello di favorire la crescita personale attraverso la sperimentazione di un percorso di inserimento strutturato con tempi, strumenti e compiti studiati per ogni persona svantaggiata”. Gli inserimenti sono 18 nel settore ecologico, 5 nel verde, 2 nella serra, 1 nei servizi generali e 27 nei laboratori integrati, realizzati in collaborazione con la cooperativa sociale Zora. Gli inserimenti vengono effettuati in collaborazione con diversi enti pubblici e privati: l’Ausl di Reggio Emilia, l’Unione Tresinaro Secchia, i Comuni di Reggio Emilia e Casalgrande, la Provincia di Reggio Emilia, il Consorzio Quarantacinque e la Ceramica Casalgrande Padana. In quest’ultimo caso è stata stipulata una convenzione utilizzando l’articolo 22 della Legge Regionale 17/2005. Un dato molto significativo che emerge dal bilancio sociale è quello del basso turn-over, considerando anche le caratteristiche dello Stradello: quasi la metà dei lavoratori è in cooperativa da più di 10 anni. Nel Bilancio sociale sono poi riportate le numerose attività socializzanti svolte dalla cooperativa, sia internamente che rivolte al territorio. “Vorrei però sottolineare – aggiunge Giannattasio – che i risultati sociali, e specialmente quelli economici della nostra cooperativa potrebbero essere migliori, se tutte le amministrazioni pubbliche comprendessero appieno le potenzialità delle cooperative sociali, a cui possono affidare lavori sulla base della Legge 381/1991. Ci sono Comuni che ci affidano pochissimi lavori, ma hanno diversi loro cittadini svantaggiati inseriti da noi”.

Quest’anno, per la prima volta, è negativo il risultato economico, che ha portato ad un calo del fatturato e ad una perdita di esercizio, in buona parte derivante dai mancati pagamenti di un Comune, che ha costretto anche la cooperativa ad interrompere i lavori che storicamente venivano effettuati in quel territorio. “Siamo molto preoccupati – conclude il presidente Giannattasio – per la situazione del welfare e per la crisi finanziaria delle amministrazioni pubbliche. I tagli alla spesa sociale, la spending review, i ritardi nei pagamenti o i mancati pagamenti come nel nostro caso, a volte la mancanza di precise scelte politiche, non sono certo un segnale rassicurante. Molti di questi problemi potrebbero essere meglio affrontati valorizzando ulteriormente il lavoro e le potenzialità delle cooperative sociali. Non sempre è così.”.