Il bilancio 2012 di Unipeg: fatturato in aumento, tenuta patrimoniale e miglioramento della posizione finanziaria

Il bilancio 2012 di Unipeg: fatturato in aumento, tenuta patrimoniale e miglioramento della posizione finanziaria

Si è svolta l’11 maggio a Soave (VR) l’Assemblea di Bilancio della cooperativa Unipeg. I risultati erano stati anticipati il 9 giugno alla stampa dal presidente Fabrizio Guidetti e dal vicepresidente Ivano Lugli, La cooperativa ha chiuso il 2012 con 254.227 capi macellati, 110.710 tons di prodotto venduto (+0,66%), per un fatturato totale di 408,197 milioni di euro (+3% sul 2011) ; il risultato operativo (EBIT) è positivo per 455 mila euro. 

“Il risultato della gestione 2012 – ha spiegato Fabrizio Guidetti – riflette un contesto in cui alla forte richiesta di carne a livello mondiale, che ha permesso agli allevatori italiani ed europei di consolidare un sostanziale equilibrio economico, ha fatto da contraltare un andamento dei consumi di carne bovina in Italia insoddisfacente, con una flessione di oltre il 5% rispetto al 2011: questa situazione ha creato una forte tensione sui prezzi di vendita, e il settore della macellazione in Italia si è trovato schiacciato tra un mercato delle carni alla produzione in rialzo (+8% rispetto al 2011) e un mercato in vendita ai clienti della distribuzione in grado di recepire solo parzialmente gli aumenti (+5% sul 2011), non potendo scaricare sul consumatore finale che una minima parte dell’aumento del costo della materia prima (mediamente il prezzo delle carni in vendita al consumatore finale ha registrato un aumento del 3%).

La conseguenza è stata una riduzione della marginalità sulla carne, solo parzialmente mitigata dalle buone performance del 5/4. In questo contesto il giudizio sul nostro bilancio è positivo, e lo sintetizzerei così: bene l’attività di allevamento dei nostri soci che, anche se hanno affrontato situazioni molto diversificate a seconda della categoria di prodotto, nel complesso hanno visto garantito un reddito significativo grazie al consolidamento generale e, in alcuni casi, anche all’aumento del prezzo della carne alla produzione; per quanto riguarda la cooperativa, nonostante la sofferenza dal punto di vista reddituale, buona la tenuta sia sotto il profilo dell’attività  – grazie alla diversificazione – sia sotto il profilo patrimoniale, anche per merito delle operazioni di capitalizzazione da parte dei soci ordinari e dei soci sovventori.

Preoccupa, piuttosto – ha proseguito Guidetti – la perdita di vendite e di margini dei nostri clienti, che non possono riequilibrare questa situazione attraverso la sola riduzione dei listini in quanto il prezzo della materia prima è destinato a rimanere sostenuto o addirittura ad aumentare; dobbiamo pertanto studiare nuove politiche di collaborazione ed efficientamento industriale e logistico per poter bilanciare l’aumento di questo costo. Soprattutto, ed è quanto sta facendo Unipeg da alcuni anni, occorre prendere atto che siamo di fronte ad un “nuovo consumatore”, che riduce la spesa di carni, vuole prodotti più pratici e innovativi, non rinunciando alla sicurezza alimentare e alla garanzia delle filiere. La filiera delle carni bovine deve riflettere su questi elementi e individuare il proprio posizionamento futuro, adottando scelte strategiche orientate a questo nuovo trend. Noi da alcuni anni stiamo lavorando con convinzione verso quelli che risultano essere importanti spazi di miglioramento e di crescita: rientra in questo approccio l’acquisizione a fine 2011 di Castelcarni (oggi Assofood Spa) uno step fondamentale per i nostri obiettivi di completamento delle gamme di prodotto da fornire ad una clientela che manifesta sempre di più esigenze di prodotti innovativi, pronti all’uso, con un alto livello di servizio aggiunto. Inoltre – ha concluso Guidetti – in questo contesto è molto importante prestare attenzione anche alla situazione patrimoniale e finanziaria della cooperativa: Unipeg nel corso del 2012, per effetto delle operazioni di capitalizzazione da parte dei soci e dell’applicazione dell’art. 62 su tempi di riscossione del credito dei prodotti agricoli, ha registrato una riduzione della posizione finanziaria netta di 8 milioni circa; riduzione che si ipotizza continuare anche per il 2013 per il perpetuarsi delle operazioni prima evidenziate.”

Si confermano quindi le direttrici del piano strategico di Unipeg adottate negli ultimi anni: mantenimento delle filiere e della zootecnia italiana; sviluppo della macellazione: vitellone, scottona, vitello carne bianca; consolidamento del fatturato; innovazione di prodotto; completamento dell’offerta commerciale in termini di gamma dei prodotti e dei servizi.

Per portare avanti questi obiettivi, Unipeg ha messo a punto un importante progetto quinquennale di rinnovamento del modello imprenditoriale, che prevede: il riposizionamento commerciale del Gruppo, con la valorizzazione del potenziale Unipeg-Assofood; l’efficienza industriale, attraverso la revisione dei processi e l’orientamento alla specializzazione e all’efficientamento dei siti produttivi e della logistica; l’integrazione organizzativa Unipeg-Assofood attraverso la razionalizzazione delle attività.

Rapporto Sociale. Nel 2012 i capi conferiti dai soci sono stati 183.081, pari al 72% del totale macellato. Queste percentuali salgono sensibilmente se si considera il conferimento di “animali nobili” (vitelloni 82,63% su totale macellato, scottone 75,92%, vitelli 79%), a dimostrazione che il servizio al Dettaglio Tradizionale e alla GDO è fatto con carni che provengono prevalentemente dai soci di Unipeg.

Per quanto riguarda la provenienza dei conferimenti, l’Emilia-Romagna ha conferito, in numero di capi, il 15,89% circa del totale, la Lombardia il 49,31%, il Veneto il 32,35% e altre regioni – in particolare Piemonte e Trentino – il restante 2,44%. “Unipeg – ha aggiunto il vicepresidente Lugli – è un’impresa cooperativa con un’importante base sociale (848 soci di cui 683 ordinari e 165 sovventori) e un solido impianto patrimoniale. A tale proposito, il rapporto tra socio e cooperativa si è ulteriormente consolidato nel corso del 2012, in quanto è proseguito il piano di capitalizzazione da parte dei soci ordinari e sovventori che ha consolidato il livello di capitalizzazione della cooperativa a oltre 15 milioni di euro.

Nel corso del 2012 il valore complessivo del conferimento è stato di 234,362 milioni di euro, contro i 220, 9 milioni di euro del 2011; un aumento, dunque, di 13,4 milioni di euro che occorre valutare in modo oggettivo non solo rispetto all’anno precedente, ma direi “rispetto al passato”: per Unipeg è molto importante che una parte del valore del proprio processo produttivo sia andato ai soci, in quanto questo valore ha permesso di superare una difficile fase reddituale della zootecnia da carne nazionale. D’altra parte, è fondamentale sottolineare che il rapporto di conferimento dei soci va valutato non solo sotto il profilo dello scambio mutualistico, e quindi come fattore determinante per la realizzazione della mission aziendale, ma anche come elemento di fondamentale importanza per la gestione delle filiere produttive. Un elemento che anche per i prossimi anni sarà oggetto di piani finalizzati a consolidare e sviluppare ulteriormente l’attività di filiera, dall’allevatore del broutard, o del baliotto, al socio per ingrasso e maturazione, fino al macello. A fronte di un aumento delle tensioni che caratterizzano la distribuzione del valore della nostra filiera occorre sempre di più trovare sinergie tra Unipeg, i soci e i clienti, per poter affrontare in modo consapevole una situazione di mercato che per qualche anno si presenterà sicuramente non facile o scontata.”

Unipeg conta oggi 2 stabilimenti, quasi 300 dipendenti (occupazione in continuità rispetto agli anni precedenti) e complessivamente 600 persone occupate, e offre una gamma completa di prodotti: carni in osso, disossate, carni porzionate e confezionate, carni per la trasformazione industriale.