DA FUKUSHIMA A REGGIO EMILIA PER CONDIVIDERE CON LE COOPERATIVE PROBLEMI E PROSPETTIVE

DA FUKUSHIMA A REGGIO EMILIA PER CONDIVIDERE CON LE COOPERATIVE PROBLEMI E PROSPETTIVE

Una delegazione di studiosi giapponesi provenienti dall’area di Fukushima, in questi giorni nella nostra regione, ha visitato numerose cooperative ed ha avuto incontri con i loro dirigenti. Tra domenica 24 e lunedì 25 maggio la delegazione ha effettuato una fitta serie di incontri con cooperative reggiane, in particolare dell’Appennino.

La delegazione è stata invitata dall’Associazione Hasekura (dal nome del primo Samurai che nel XVII secolo visitò per primo l’Europa), con la collaborazione di Aitr, Associazione Italiana Turismo Responsabile.

Il gruppo, guidato dalla presidente di Hasekura Renata Piazza, era composto da Yuki Homma, giornalista e direttore di una rivista rivolta alle vittime dello tsunami e di un giornale che facilita il rapporto fra i produttori agricoli e i consumatori, Nobumasa Oda, consulente per il turismo della Prefettura di Kochi, che si occupa di innovazione nel turismo; Mai Yoshikawa, una giovane che opera in Cambogia con progetti di turismo di comunità, Gentarou Yui, che dirige un centro rivolto sia ai bambini che agli adulti nel territorio colpito dallo tsunami. Il gruppo ha avuto incontri con i dirigenti della Regione Emilia-Romagna, con l’Università di Bologna, con gli organizzatori del Festival di turismo responsabile Itacà e con Roberta Trovarelli di Legacoop Emilia Romagna, che ha fornito una descrizione del movimento cooperativo italiano. La delegazione ha preso parte è ed intervenuta al Forum del turismo responsabile, tenuto a Bologna e organizzato da Aitr.

Gli studiosi giapponesi, accompagnati dal presidente di Aitr Maurizio Davolio, hanno potuto conoscere alcune fra le più interessanti esperienze di cooperazione dell’Appennino reggiano, discutendo con i dirigenti cooperativi di problemi che presentano profonde somiglianze fra i territori interni e montani italiani e i territori colpiti dallo tsunami dove si registrano ora pesanti fenomeni di emigrazione verso le città, di spopolamento, di impoverimento economico e sociale. Le esperienze di cooperative come Valle dei Cavalieri e Briganti di Cerreto, che in aree a loro volta colpite da spopolamento, cessazione di servizi pubblici e di attività economiche, invecchiamento della popolazione residua, sono state in grado di reagire, individuare nuove attività, rigenerare il territorio, invertire un ciclo di declino che appariva irreversibile, sono state oggetto di analisi e di discussione approfondita. A Succiso il presidente della cooperativa Valle dei Cavalieri Dario Torri e il vicepresidente Oreste Torri hanno raccontato la storia della cooperativa che ha ridato attività, lavoro e servizi ad un borgo, Succiso, duramente colpito da frane e dall’esodo migratorio. A Cerreto Alpi Davide Tronconi e Erika Farina hanno raccontato la storia della cooperativa Briganti di Cerreto, che propone turismo di comunità in aggiunta ad attività di forestazione e di manutenzione edile e idraulica. All’incontro ha partecipato anche il sindaco di Collagna Paolo Bargiacchi e Carlo Possa di Legacoop Emilia Ovest. Il gruppo ha visitato anche la cooperativa sociale Il Ginepro incontrando la presidente Rosanna Bacci, che ha descritto la realtà della cooperativa e in generale la natura della cooperazione sociale, sconosciuta in Giappone, che ha come obiettivo l’inserimento sociale e lavorativo delle categorie svantaggiate. La delegazione giapponese ha anche visitato a Felina la Latteria Sociale del Fornacione, accolta dal suo presidente Nardo Ferrarini.

Le visite si sono concluse all’ostello della Ghiara, a Reggio Emilia, gestito dalla cooperativa Ballarò. Il presidente Massimiliano Lombardo ha spiegato la filosofia dei cinque ostelli attualmente gestiti dalla cooperativa: sostenibilità ambientale, profondo rapporto con la comunità locale, ricca attività culturale, ristorazione di qualità.

“Gli studiosi giapponesi – ha commentato Maurizio Davolio – hanno manifestato il loro grande interesse per le esperienze di turismo di comunità e di cooperazione di comunità, che sono a loro apparse idonee per affrontare problemi che si stanno gravemente evidenziando nei loro territori; la collaborazione potrà proseguire attraverso ulteriori scambi e approfondimenti”.