COOPSELIOS PER LO SPORT A PIACENZA

COOPSELIOS PER LO SPORT A PIACENZA

Parte da Piacenza la rivoluzione sportiva che mette al centro i disabili. Il 27 aprile è stato infatti firmato l’accordo regionale che intende promuovere l’attività sportiva di persone disabili grazie all’aiuto di personale qualificato. “Le federazioni sportive non possono tesserare i giocatori disabili e così abbiamo deciso di aggirare l’ostacolo rivolgendoci al Csi Emilia Romagna che ha invece questa possibilità e strutture in tutta la regione – ha spiegato Franco Paratici, delegato provinciale del Cip – Tre anni fa mi sono messo a fare il giro di tutta la provincia e ho scoperto centri socio riabilitativi attrezzati con centinaia e centinaia di disabili”. La cooperativa sociale Coopselios è diventata da subito partner naturale del progetto: “Abbiamo costruito questa collaborazione pietra dopo pietra – ha detto Ester Schiaffonati, direttore Area Piacenza e Parma di Coopselios – A Piacenza e provincia gestiamo 11 strutture rivolte alla disabilità e crediamo fortemente che lo sport possa essere un elemento di integrazione con il territorio, un mezzo privilegiato per la ricostruzione della propria identità”.

Ciò che Cip, Csi e Coopselios sono riusciti a mettere in piedi in tre anni è sbalorditivo. Oltre ad aver firmato un accordo che sarà adottato in tutta la regione, sono riusciti a coinvolgere, nella sola provincia di Piacenza, ben 300 disabili (100 provengono dalle strutture Coopselios) e mettere in piedi tornei di basket integrato, calcetto integrato, bocce, nuoto, danza sportiva e marcia. ”Riteniamo fondamentale il fatto che l’attività sportiva sia seguita dal Cip e dal Csi, due realtà portatrici di regole e professionalità – ha detto Schiaffonati – così come fondamentale è il coinvolgimento delle famiglie dei disabili che assistono alle partite e ci hanno sempre ringraziato”. Schiaffonati ha quindi annunciato che nel mese di luglio, al Csi di via San Sepolcro a Piacenza sarà organizzato un momento pubblico di restituzione dell’attività sportiva, una sorta di saggio di fine anno.

I disabili coinvolti nel progetto sono per lo più disabili mentali: “Non portiamo avanti questa attività solo con uno scopo terapeutico – ha detto Piergiorgio Visentin, presidente provinciale Csi Piacenza – il nostro intento è quello di affermare il diritto di tutti allo sport, al gioco e al divertimento”. Ed è proprio per questo motivo che l’obiettivo ultimo del progetto messo in piedi da Cip, Csi e Coopselios è quello di: “Fare in modo che le società sportive si aprano alla disabilità – ha detto Paratici – un po’ come ha fatto La Primogenita a San Nicolò che ha aperto ai ragazzi di Coopselios e li ha fatti partecipare a campionati loro dedicati”.

“Vogliamo dedicare questo protocollo – ha detto Guido Saccardi, presidente di Coopselios – alla persona che per prima l’ha promosso e ha collaborato con tutti noi fino alla fine. Stiamo parlando del compianto Gianni Scotti”.