CCPL Reggio, raggiunto l’accordo di stand still con le banche

CCPL Reggio, raggiunto l’accordo di stand still con le banche

Il 7 agosto scorso il gruppo Ccpl Società Cooperativa, dopo meno di due mesi di trattative (la richiesta iniziale risaliva infatti allo scorso 13 giugno) ha raggiunto l’accordo cosiddetto di “stand still” con le banche creditrici su un debito di circa 230 milioni di euro. Gli istituti di credito hanno confermato fino al 31 dicembre di quest’anno le linee finanziarie già attive, sospendendo tutte le richieste di rientro del capitale già avanzate in primavera, per permettere al gruppo di sviluppare e avviare il piano industriale e in attesa che si faccia chiarezza sulla grande incognita che grava sulla società. Si tratta della prevista sanzione che sarà comminata al gruppo dalla Commissione Antitrust dell’Unione Europea presumibilmente entro la fine dell’anno – il cui importo, tuttavia, non è ancora noto.

La firma dell’accordo di stand still è servita anche per procedere alla vendita di un pacchetto azionario del fondo Namira 7, fondo chiuso immobiliare dove sono confluiti tutti gli immobili del gruppo (al quale Ccpl paga un affitto). La quota del fondo ha permesso a Ccpl di incassare circa 20 milioni, risorse necessarie per implementare il piano industriale senza chiedere un euro in più alle banche rispetto alle linee di finanziamento già attive. Lo stand still è un accordo strettamente privato tra banche e soggetti finanziati che regola l’operatività delle linee finanziarie (fidi), sospende il rientro delle quote di capitale previste e consente dunque, in questo caso, la piena operatività del gruppo Ccpl fino alla fine dell’anno. Sono stati 15 gli istituti di credito coinvolti: Unicredit, Ccfs, Carige, Mps, Mps Cap Services, Unipol, Bper, Banca popolare del Mezzogiorno, Banco Popolare, Banca Monte Parma, Carisbo, Bnl, Cariparma, Coopfond e Bpm.

Per l’amministratore delegato del gruppo Pasquale Versace “è una cosa assolutamente eccezionale chiudere un accordo di questa complessità in meno di due mesi, una cosa senza precedenti e non solo nella nostra provincia. Do atto alle banche di aver capito subito il nostro sforzo per la trasparenza del gruppo verso l’esterno e di aver premiato questo tipo di politica”. Quello dello stand still, però, “non è un risultato conclusivo – ha ammesso Versace – perché non risolve i problemi del gruppo, ma ci mette in condizione di partire e lavorare con un certo respiro e con una relativa sicurezza. Senza accordo non avrebbe avuto senso vendere la quota del fondo Namira 7″. Per gli istituti di credito, ha aggiunto, “è stato uno sforzo notevole dare fiducia a un gruppo che ha avuto una perdita importante nel recente passato, una fiducia condivisa verso il rilancio del gruppo. Questo accordo è una buona notizia ma non è sufficiente rispetto al proseguimento dei nostri obiettivi”. L’orizzonte temporale dell’accordo di stand still, valido appunto fino alla fine del 2014, non è casuale, ma è da leggere in relazione all’altra importante scadenza del gruppo Ccpl, che ha in previsione il pagamento di una multa consistente il cui importo dovrebbe essere reso noto proprio entro il 31 dicembre. “La sanzione è certa – ha concluso Versace – ma non ne conosciamo l’entità, né il range in cui si colloca, obiettivamente molto ampio. Abbiamo bisogno di sapere quanto sarà ingente questa multa, anche se abbiamo approntato un fondo molto ampio di 45 milioni per ogni evenienza, come stabilito da un primario studio italiano di avvocati. Per partire con piani più ambiziosi abbiamo bisogno di sapere quale sarà l’entità della sanzione: se sarà inferiore ai 45 milioni potremo sbloccare una parte di quei fondi per effettuare altri investimenti”.