“AGRICOLTURA (È) SOCIALE”, ALL’INCONTRO NAZIONALE DI LEGACOOP LA COOPERATIVA SOCIALE IL BETTOLINO

“AGRICOLTURA (È) SOCIALE”, ALL’INCONTRO NAZIONALE DI LEGACOOP LA COOPERATIVA SOCIALE IL BETTOLINO

Francesca Benelli racconta come si produce il basilico nelle serre de Il Bettolino a Reggio Emilia. Raffaella Conci ha raccontato l’esperienza dei terreni confiscati di Terre Joniche a Crotone e Lorenzo Sazzini la startup Local to you di Bologna. Sono alcune delle esperienze e “buone pratiche” di agricoltura sociale che si sono confrontate a Roma durante “Agricoltura (è) sociale”: incontro nazionale organizzato da Legacoopsociali e Legacoop Agroalimentare il 29 marzo a Roma

L’agricoltura sociale è un terreno in cui negli ultimi anni le cooperative sociali hanno sperimentato percorsi innovativi capaci ti tenere insieme welfare e sviluppo economico delle comunità.

All’apertura dei lavori Alessandra Garavani, presidenza nazionale Legacoopsociali, ha spiegato che “questa giornata si inserisce anche in un altro progetto, futuro.coop, realizzato da Legacoopsociali in cui studiamo l’innovazione delle cooperative sociali e dei 135 progetti già analizzati il 24% riguarda l’agricoltura sociale”. Giuseppe Piscopo, direttore Legacoop Agroalimentare, ha aggiunto: “Il tema di oggi è l’elemento di novità di una crescita del comparto e va seguito in modo diverso rispetto al passato. Questo per noi è un elemento di positività. In questo settore c’è una legge specifica che nel complesso va bene tranne alcuni aspetti che non ci convincono”.

Uno dei momenti del confronto è stato l’intervento del viceministro alle Politiche agricole Andrea Olivero: “Il ruolo delle cooperative sociali è estremamente importante. Trovo interessante che due settori, sociale e agricolo, vadano insieme per interpretare la legge.

Questa nuova legge non è ottima ma è buona perché non dobbiamo cercare quella perfetta ma in grado di dare risposte per sbloccare la situazione. È una legge per l’agricoltura e si pone il tema della responsabilità sociale in un ambito produttivo. Poi questa norma introduce un elemento fondamentale: la connessione tra l’attività sociale e quella agricola. La sfida è quella della coesione anche nelle aree interne”

Welfare, comunità, filiera e inserimento lavorativo sono i temi principali che hanno percorso il dibattito partendo dalle esperienze cooperative. Lo ha spiegato Andrea Bernardoni, presidenza nazionale Legacoopsociali: “Il dato nazionale interessante è la presenza dell’agricoltura sociale in tutto il Paese, soprattutto al Sud. Nel Mezzogiorno, anche se in modo più fragile, si sono sviluppate molte esperienze negli ultimi 10 anni. Un altro aspetto importante per la cooperazione sociale è la varietà”.

Una recente ricerca nazionale sull’agricoltura sociale realizzata da Crea-Pb/Inapp(2017) ha mostrato che il 47% delle organizzazioni realizzano attività di agricoltura sociale, sono cooperative sociali. Anche la ricerca “Futuro.coop” denota, su scala nazionale, che il 28% delle cooperative sociali che sperimentano percorsi innovativi opera nel settore dell’Agricoltura sociale e sono impegnate nella costruzione di nuovi percorsi di sviluppo economico e sociale

Nella seconda sessione Diego Dutto, coordinatore nazionale Legacoopsociali, ha introdotto il confronto tra soggetti diversi come la stessa Legacoopsociali, Confcooperative, Coop Alleanza 3.0, Legacoop Agroalimentare, ministero del Lavoro e Forum dell’agricoltura sociale: “il nostro obiettivo di oggi è quello di affrontare le due dinamiche che si muovono nell’agricoltura sociale. La nuova legge nasce dal mondo agricolo ma si contamina con l’ambito sociale. Un dialogo è possibile solo se ci sono due entità differenti che si riconoscono e attraverso le differenze si parlano provando a creare qualcosa di nuovo. Questo vorremmo provare e aiutare il legislatore nei decreti attuativi”.